REGGIO EMILIA – Le persone con disabilità, nonostante la nostra provincia sia virtuosa, faticano a trovare lavoro. Soltanto l’8% circa degli iscritti nel 2022 al collocamento mirato ha trovato effettivamente un posto. Ne abbiamo parlato con il responsabile dei servizi per l’impiego della provincia di Reggio per l’Agenzia regionale del lavoro. Comincia qui il nostro approfondimento sul tema.
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“Per la provincia di Reggio nel 2022 abbiamo oltre 6.200 persone iscritte, con gradi differenti di disabilità, con differenti esigenze, situazioni economiche e sociali, ma il numero è molto ampio”. Così Marco Melegari dell’Agenzia regionale per il lavoro dell’Emilia Romagna.
La legge 68 del 1999 è stata pensata per favorire l’inserimento delle persone disabili nel mondo del lavoro e obbliga di fatto le aziende, pubbliche e private, con più di 15 dipendenti ad assumere 1 o più persone con disabilità a seconda del numero dei dipendenti. Nelle liste del cosiddetto ‘collocamento mirato’ sono iscritti oggi oltre 6.200 donne e uomini nella provincia di Reggio, che hanno una disabilità superiore al 45%. Una platea molto ampia se si pensa che soltanto l’8% lo scorso anno ha effettivamente trovato un posto di lavoro. E la nostra è una delle province più ‘virtuose’.
“Nel 2022 493 disabili hanno trovato posto in azienda, dunque quasi 500 avviamenti al lavoro, ma la sproporzione è ancora evidente”.
Nel 2020 gli avviamenti sono stati solo 257, perché a causa della pandemia l’obbligo è stato sospeso con un decreto, nel 2021 il numero degli avviamenti ha ricominciato a crescere: 361. Lo scorso anno – secondo Melegari – siamo tornati a livelli pre covid e oltre. Il 65% dei contratti firmati è a tempo determinato, solo il 27% a tempo indeterminato. Nel 2022 i 493 avviamenti al lavoro hanno interessato 307 aziende reggiane. Ma ci sono imprese che per ‘ottemperare all’obbligo’ decidono di pagare una sorta di multa invece di assumere persone con disabilità. “L’istituto prevede l’esonero parziale fino al 60%, ma dall’inizio dell’anno è diventato più oneroso, 39 euro al giorno per persona disabile non inserita, i soldi però vengono reinvestiti nel fondo regionale per la disabilità”.
Nel 2022 hanno fatto ricorso all’esonero 88 aziende reggiane, per circa 270 posti di lavoro così sfumati. Aziende dunque anche di grandi dimensioni. “Chiaro che se anziché pagare la quota le aziende assumessero tutto il sistema ne beneficerebbe”.
In un prossimo servizio approfondiremo un aspetto specifico di questo tema: l’inserimento lavorativo dei disabili attraverso le cooperative sociali, possibile grazie a una legge regionale.
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