REGGIO EMILIA – Aq16 scende in campo per dare battaglia e sostenere il diritto alla casa. “Siamo studentx, lavoratorx, attivistx, che come tantx vivono il problema della casa a Reggio, e l’invito che facciamo è a chiunque senta il bisogno di esprimersi: denunciare e organizzarsi per condizioni abitative e di vita degne!“, questo l’allarme e l’invito lanciato dal gruppo.
“Si parla delle più svariate situazioni: dal lavoratore che nonostante abbia uno stipendio stabile non riesce a coprire le spese di affitto, bollette e sussistenza; famiglie in attesa di alloggi popolari bloccati per la mancanza di fondi; famiglie straniere alle quali non viene nemmeno concessa la possibilità di un affitto, sulla base di scelte discriminatorie e razziali; studenti reggiani o fuorisede che anche incastrando un lavoro tra gli studi non possono permettersi un affitto, né di accedere ai pochi alloggi agevolati disponibili e quindi costretti a restare in casa delle famiglie o a fare da pendolari. Reggio – scrive Aq16 in un comunicato – sta vivendo tutte queste situazioni ed il risultato è una città che esclude, seleziona, emargina. La cronaca e le inchieste dal basso stanno facendo emergere sempre più storie di chi dorme in strada o in macchina, di famiglie in albergo, di chi si rivolge al mercato degli affitti in nero, in notevole espansione, che offre condizioni abitative insicure e degradanti. Il mercato immobiliare con cui ci scontriamo è alla radice del problema, un mercato speculativo totalmente deregolamentato e in cui i proprietari, grandi o piccoli che siano, trovano strada facile se scelgono di perseguire il profitto. Un mercato che libero da vincoli di giustizia sociale, si sviluppa nell’offerta di affitti a breve termine, affitti turistici sulle piattaforme digitali, o stanze singole che arrivano fino a 600 euro mensili. D’altra parte troviamo un’amministrazione che mantiene un basso profilo, e che timidamente prende parola sull’emergenza abitativa appellandosi alla mancanza di fondi da parte della legislazione nazionale mentre non si risparmia a investire milioni nella “rigenerazione urbana” che andrà a vantaggio di chi aumenta gli affitti e di chi può permetterseli. Per questo è il momento di costruire dibattito e mobilitazione per dare battaglia a un modello di città inaccessibile”.