REGGIO EMILIA – Il 2023 è stato molto difficile e il 2024 nasconde incertezze. In questi contesti di cambiamento sociale ed economico, per una delle più importanti aziende del territorio parlano i numeri. In dieci anni la raccolta del gruppo Credem è passata da 55 a 112 miliardi; gli impieghi, e quindi i prestiti a imprese e famiglie, da 20 a 35 miliardi; gli utili da 116 a 562 milioni. Credem distribuisce un dividendo di 65 centesimi grazie ad un boom dei profitti. Ma, ospite di Decoder, il direttore generale Angelo Campani spiega cos’è più importante per gli azionisti. “C’è una visione di un progetto di impresa in cui sicuramente la remunerazione degli azionisti è importante, ma lo è ancora di più avere un gruppo competitivo nel medio termine che crea valore nel tempo”.
Il bilancio record del 2023 è stato spinto dall’aumento dei tassi. “Ci siamo abituati ad avere i tassi negativi negli ultimi 7/8 anni. L’impennata è stata violentissima, nel giro di un paio d’anni si tornerà credo alla normalità, con tassi del 2/2,5%”.
Poi c’è il dato delle assunzioni: 277 l’anno scorso, circa 7mila in totale i dipendenti. A quali bacini si rivolge il Credem? “Tanto alle università e alle scuole superiori con competenze economiche, e anche alla ricerca di competenze Stem.
All’inizio degli anni ’80 Campani era uno di quei giovani. Ha 61 anni ed è entrato in Credem a 19 come cassiere di filiale. E’ direttore generale da poco più di un anno. Chissà, tra i neoassunti ci potrebbe essere il suo successore: “Ci conto”.
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