REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi, il parlamento ha approvato la cosiddetta direttiva “case green”, un piano di ristrutturazioni per edifici residenziali per ridurre le emissioni. Obiettivi, secondo la Confedilizia, irrealizzabili.
“La specificità del nostro patrimonio immobiliare è nota: è nelle mani di piccoli proprietari, spesso in condominio – ha spiegato Annamaria Terenziani, presidente provinciale di Confedilizia – Quindi, occorre pensare anche a una distribuzione equilibrata nel tempo degli interventi, misure adeguate dal punto di vista economico e fiscale. Non bisogna dimenticare poi il problema sismico: accanto ai bonus energetici servono anche i bonus sismici”.
Secondo l’associazione dei proprietari di casa, la direttiva varata dal parlamento europeo non è più preoccupante perché sono state eliminate le parti che imponevano costosi interventi di efficientamento energetico e le sanzioni in caso di mancato adeguamento, come richiesto dalla stessa Confedilizia. Gli obiettivi del piano di ristrutturazioni degli edifici residenziali approvato restano molto difficili da realizzare, a partire dalle emissioni zero entro il 2050. Quelle dell’Europa restano indicazioni, a cui i singoli Governi dovranno dare attuazione. “Quanto questo peserà sulle nostre tasche è ancora presto a dirsi – ha aggiunto la Terenziani – perché non si sa ancora con quali strumenti si intenderà raggiungere questo obiettivo che è molto difficile da raggiungere. E’ probabile, e forse anche auspicabile, che un ulteriore correttivo venga apportato”.
Previsto anche il divieto a concedere bonus alle caldaie autonome a combustibili fossili dal 2025, saranno invece possibili gli incentivi per i sistemi di riscaldamento che usano le energie alternative. “Quello che chiediamo intanto è di rivedere l’obiettivo di massima: il 2050 è un punto di arrivo troppo vicino rispetto alla condizione del nostro patrimonio immobiliare. Poi, si chiede allo stato di portare un supporto: il nostro patrimonio è estremamente frammentato, non è nelle mani di grandi società immobiliari come in altri paesi europei ma nelle mani di piccoli o piccolissimi proprietari”, ha concluso Terenziani.
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