VETTO (Reggio Emilia) – La Diga di Vetto, il progetto di mobilità a Cerreto Laghi nel comune di Ventasso, la messa in sicurezza e la riqualificazione del ponte storico di Maria Luigia sul fiume Taro a Parma, la realizzazione della tangenziale di Castel San Giovanni e l’ammodernamento della Statale 45 della Val Trebbia sempre nel piacentino. Sono cinque gli interventi su cui il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha chiesto un’accelerazione nel corso di un tavolo al Mit dedicato ai dossier che riguardano l’Emilia-Romagna.
“Si tratta di infrastrutture, la cui realizzazione è molto attesa dai territori dell’Emilia-Romagna e sulle quali il ministro Salvini ha posto particolare attenzione anche in considerazione dell’importanza ribadita al tavolo odierno”, si legge nella nota diffusa dal Ministero.
Nel reggiano, l’opera più attesa e discussa è proprio la Diga di Vetto su cui sempre oggi è arrivata una decisa presa di posizione di Silvia Zamboni e Paolo Galletti co-portavoce di Europa Verde Emilia Romagna. I due, oltre a ricordare come nei giorni scorsi il Segretario dell’Autorità di Bacino del Po, Alessandro Bratti, abbia risposto alle sollecitazioni del Ministro Salvini, ricordando che ancora mancano tutte le risorse per completare l’iter progettuale, hanno ribadito la contrarietà di Europa Verde al progetto.
Gli ambientalisti si dicono contrari alla realizzazione di grandi invasi, compreso quello nella valle dell’Enza, che per l’estrema franosità dei versanti e il rilevante trasporto di sedimenti da parte del fiume non è affatto un luogo idoneo ad ospitare una diga. “Che senso ha investire centinaia di milioni di euro su un unico intervento che creerà altre criticità nella gestione delle acque, e che negli anni di cantierizzazione danneggerà il turismo in crescita nella valle, con un evidente danno all’economia locale?”, si chiedono Zamboni e Galletti.
Come Verdi dell’Emilia-Romagna siamo favorevoli ad interventi di piccola scala e diffusi sul territorio. Il contesto dettato dall’emergenza climatica impone che si faccia chiarezza: verranno riesumati costosi e devastanti progetti dettati dalle lobby del cemento e da potentati locali, come la diga di Vetto, o si opterà per politiche lungimiranti che diano risposte sul breve termine e a costi più contenuti in materia di gestione delle acque, contrasto della siccità e del dissesto idrogeologico?”.
La presa di posizione dei co-portavoce di Europa Verde, però, più che a Salvini è rivolta al presidente della Regione Michele De Pascale, che ha tenuto per sé la delega sul dissesto idrogeologico e che insieme al commissario Curcio segue i progetti di ricostruzione post-alluvioni. “E’ tutta la maggioranza – concludono i due – a dover chiarire: non solo la posizione che intende tenere sull’invaso di Vetto, ma più in generale le priorità che intende dare alla Giunta per rispondere alle esigenze di tutela dei cittadini e del tessuto economico dagli eventi catastrofici generati dal cambiamento climatico. Europa Verde non potrà che dissociarsi da scelte della maggioranza contrarie alle nostre storiche posizioni, che alla luce dei gravi fatti alluvionali alternati a fasi di estrema siccità risultano più che mai coerenti con la lotta all’emergenza climatica in atto”.