REGGIO EMILIA – Raccoglie un coro unanime di reazioni positive la conferma del finanziamento di 3,2 milioni di euro per lo studio di fattibilità dell’invaso in Val d’Enza.
Così Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura: “Si chiude un iter iniziato con il governo Draghi e che l’attuale governo ha confermato, la Regione ha indicato l’invaso in val d’Enza come una priorità e abbiamo deciso di stanziare 300 mila euro per contribuire alla progettazione”.
Il finanziamento di 3,2 milioni di euro per lo studio di fattibilità attinge al “Fondo progettazione per fronteggiare l’emergenza idrica”.
Oltre all’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi hanno espresso soddisfazione le associazioni agricole. Ora l’autorità distrettuale dovrà convocare, insieme alla Regione, il consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale e il Consorzio di Bonifica Parmense che dovranno realizzare uno studio dell’impatto ambientale ed economico dell’opera. Si dovrà decidere la dimensione dell’invaso, che sicuramente sarà ridimensionato rispetto all’originario progetto degli anni ’80. I tempi per la realizzazione non saranno certamente brevi, “serviranno almeno 15 anni” aveva detto a Tgreggio il direttore della Bonifica dell’Emilia Centrale, Domenico Turazza. Ma nel frattempo la Regione sta portando avanti un piano organico sulla Val d’Enza e non solo.
“Abbiamo avviato una pianificazione strategica per la val d’Enza – conclude Mammi – che prevede il riutilizzo dei laghi ex Enel, la realizzazione della traversa di Cerezzola per la quale abbiamo ottenuto un importate finanziamento dal Pnrr e il miglioramento dell’efficienza della rete per ridurre le perdite. L’invaso si inserisce in questa pianificazione strategica. Stiamo realizzando a livello regionale un piano Marshall per l’acqua, oltre 700 milioni di euro di investimenti per realizzare nuove infrastrutture irrigue, per sistemare vecchie reti e ridurre le dispersioni, per aumentare l’utilizzo puntuale dell’acqua in agricoltura ma anche per aumentare la capacità di stoccaggio. Oggi raccogliamo solo l’11% dell’acqua che cade, dobbiamo invece invasare più acqua per utilizzarla nei lunghi periodi di siccità. Grazie a questi interventi in regione avremo 80 milioni di acqua in più nei prossimi anni a disposizione delle nostre produzioni agricole: l’invaso della Val d’Enza si inserisce in questa strategia generale”.
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