REGGIO EMILIA – “La diga deve essere fatta il più grande possibile, più la laminazione che occorre per evitare inondazioni. I dati sono precisi, non devono essere i tecnici a decidere come sentiamo dire”.
Luciano Catellani è consigliere nel nuovo Cda del Consorzio della Bonifica dell’Emilia Centrale e a nome della minoranza, composta da sei consiglieri, annuncia battaglia a seguito dell’insediamento del nuovo vertice dell’ente, presieduto da Lorenzo Catellani. Motivo della discordia continua a essere il progetto della diga in alta val d’Enza, di cui la Bonifica dell’Emilia centrale sarà ente attuatore insieme a quella parmense.
“Devono essere tenute in considerazione le esigenze del territorio”. Per la minoranza l’invaso dovrà essere imprescindibilmente di grandi dimensioni. “Noi siamo per un invaso da 150 milioni di metri cubi più altri 30 di laminazione a Vetto, e non altrove”.
“Noi diciamo che l’opera va fatta, ma saranno i tecnici a dire dove andrà fatta e con quali dimensioni”, aveva ribadito più volte nel corso della campagna elettorale l’attuale presidente del Consorzio Lorenzo Catellani.
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