REGGIO EMILIA – “Noi da tempo diciamo che soluzioni così impattanti e onerose non risolvono i problemi, ma in un periodo di crisi climatica vanno invece ad alterare l’equilibrio stesso del fiume e quello idrogeologico”. Così Carlotta Bonvicini, nelle sue vesti di portavoce provinciale Europa Verde.
Anche dopo la pubblicazione del Documento di Valutazione delle Alternative Progettuali, che ha stabilito che sussistono le condizioni tecniche, economiche e di sostenibilità ambientale per la realizzazione di un invaso lungo il corso dell’Enza tra Vetto e Neviano degli Arduini, la posizione di Europa Verde in merito all’infrastruttura non cambia. Secondo la portavoce provinciale e assessore all’ambiente del Comune di Reggio non è così che si risolvono i problemi del territorio.
“Il problema è la siccità e gestire le precipitazioni importanti, ma non è raccogliendo l’acqua in quel punto che si risolvono, la soluzione è allargare lo sguardo a tutta l’asta del fiume”.
Secondo Europa Verde la soluzione principale in periodi di siccità sarebbe quella di andare a prelevare l’acqua necessaria direttamente dalle falde. “Lo dicono studi dell’università di Parma, anche quando c’è siccità l’acqua sotto scorre”.
Il costo stimato di 519 milioni di euro per la costruzione della diga da 86 milioni di metri cubi inoltre non è sostenibile. “Sappiamo bene che i costi reali lieviteranno, abbiamo lavorato con i cittadini al ‘contratto di fiume’ e spero che le voci del territorio vengano considerate, prendendo in considerazione progetti differenti”.
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