SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – “Non possiamo parlare di un nuovo progetto – le parole di Lino Franzini, presidente del comitato “diga di Vetto” – Servirebbero 15 -20 anni per realizzarlo e non abbiamo questo tempo. Bisogna adeguare il progetto in essere”. In un affollato incontro al centro culturale Mavarta, il comitato che da anni si batte per la realizzazione della diga di Vetto ha ribadito le ragioni per le quali è contrario a un nuovo progetto, che partirebbe da zero con un nuovo studio di fattibilità.
“In primis, si allungherebbero i tempi notevolmente – dice il comitato – Inoltre, il nuovo studio prevedrebbe un invaso di dimensioni inferiori, che non risolverebbe i problemi”. Il comitato ha illustrato ai presenti il cosiddetto “progetto Marcello” (redatto circa 40 anni fa dallo studio di ingegneria Marcello), che però dovrebbe essere riadeguato. Osteggiato dagli ambientalisti, resta comunque l’unico fino a ora compiuto. “Basterebbe un anno per aggiornare il progetto e dopo circa 5-6 anni l’invaso potrebbe essere già attivo”, ha spiegato Franzini.
L’autorità distrettuale del Po, invece, insieme alla Bonifica Emilia Centrale, sostiene che con la progettazione si debba ripartire da zero e che basterebbe un mini-invaso. Per questo nuovo studio di fattibilità sono stati stanziati 3,5 milioni di euro dalla Regione. All’incontro erano presenti produttori e aziende locali, che hanno rimarcato l’importanza di un invaso in Val d’Enza per l’economia. L’incontro è stato organizzato dall’associazione culturale Orizzonti, che ha già in programma un altro dibattito in cui verrà illustrato il “piano strategico Valle dell’Enza”, finalizzato alla riqualificazione dell’asta fluviale.
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