REGGIO EMILIA – “E’ assolutamente non credibile, non lo diciamo solo noi avvocati della difesa, lo ha detto anche la corte d’Assise ravvisando precisi indizi perchè venga indagato”. L’avvocato Liborio Cataliotti, che assiste lo zio di Saman Danis Hasnain, non usa mezzi termini. Il fratello di Saman, che per la prima volta ha parlato in aula al processo per l’omicidio della sorella, “non è credibile per diversi motivi”.
“Un dato è eclatante, che rende insostenibile la sua versione, ha negato l’evidenza: lo zio e i cugini ripresi dalle telecamere arrivano alle 7.10 del mattino seguente. Lui ha sostenuto più volte che lo zio Danish ha dormito con lui quella notte”.
Il fratello di Saman era minorenne, oggi ha 18 anni, l’età che aveva sua sorella quando è stata uccisa. Vedendo i video proiettati in aula ha pianto, “sto troppo male” ha detto. Poi però è andato avanti raccontando di aver visto gli istanti precedenti all’assassinio: “Ho visto tutta la scena. Io ero alla porta. Mia sorella camminava, mio zio l’ha presa dal collo e l’ha portata dietro alla serra. Ho visto i cugini, solo la faccia”. Il padre era lì, la madre guardava: “Avevo paura anche io di fare la stessa fine”.
Lui stesso aveva mostrato al padre – sotto minaccia – i messaggi sul suo cellulare e le foto che Saman mandava al findanzato Saqib, messaggi che avrebbero indotto i famigliari a uccidere la ragazza. “Mi disse “fammi vedere questi messaggi, se no ti appendo a testa in giù nelle serre'”. Il fratello di Saman potrebbe però ora essere indagato, la procura dei minori di Bologna comunicherà la decisione nelle prossime udienze. “Se fosse indagato perderebbe anche lo status di parte civile, noi speriamo che la sua testimonianza venga trasmessa alla procura di Bologna”, chiosa Cataliotti.
La testimonianza del fratello di Saman è invece credibile per l’avvocato Barbara Ianuccelli, che insieme al collega Falleti, tutela il fidanzato di Saman, Saqib Ayub. Secondo Ianuccelli però anche la madre della giovane è stata parte attiva nell’omicidio e non soggiogata dal marito come l’ha descritta il giovane. Nazia Shaheen è l’unica degli imputati ancora latitante. “Il mio assistito attende la verità – ci dice Iannuccelli – ha partecipato attivamente sottoponendosi a un interrogatorio di 6 ore e sarà presente il giorno della sentenza”.
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