REGGIO EMILIA – In tutti e quattro i casi, il settore in questione è quello del trasporto merci. Un ambito che già di per sé ha poco a che fare con l’innovazione e la ricerca. E’ stato lo stesso codice Ateco delle imprese a insospettire la guardia di finanza, che attraverso il nucleo speciale entrate ha compiuto accertamenti.
Un’indagine condotta all’inizio dell’anno e che adesso sfocia in quattro denunce a carico degli altrettanti rappresentanti legali delle società in questione, le cui sedi si trovano tra città e provincia. Queste imprese, in base a una legge del 2013, avevano fatto richiesta dei crediti d’imposta concessi dallo Stato ad attività che fanno, appunto, ricerca e sviluppo, o che portano innovazione nei loro prodotti. Ma nessuna relazione tecnica ha mai attestato questa attività di ricerca e dalle attività è emerso che i progetti delle società difettavano dei requisiti di “novità e creatività”.
Quelli di cui parliamo sono i quattro casi più gravi riscontrati, visto che in ognuno la soglia di compensazione indebita ha superato i 50mila euro. Parliamo quindi in totale di 2,5 milioni di euro di indebita compensazione, termime col quale si intende il bilanciamento tra crediti d’imposta, in questo caso non dovuti, e debiti tributari.
Reggio Emilia guardia di finanza imprenditori denunciati crediti d'imposta