REGGIO EMILIA – Il bilancio 2024 di Iren conferma una legge di mercato che gli operatori del settore conoscono bene: quando i prezzi dell’energia scendono, si guadagna di più. Le fiammate inflazionistiche, infatti, costringono le aziende come Iren ad approvvigionarsi a prezzi molto elevati, imponendo loro una contrazione dei margini per restare competitive. Il calo del 15 per cento del prezzo dell’energia elettrica che si è registrato nel 2024 ha dunque permesso a Iren di guadagnare di più: il risultato operativo della divisione Mercato, che commercializza gas ed energia elettrica, è passato dai 73 milioni del 2023 ai 132 del 2024. I clienti di Iren hanno pagato 650 milioni in meno per le bollette, ma l’azienda ha quasi raddoppiato i profitti in questo settore di attività.
E’ andata bene anche la Divisione Reti, che comprende le infrastrutture che distribuiscono gas, energia elettrica e acqua, mentre ha segnato il passo la Divisione Energia, per l’effetto combinato del calo della domanda e dei prezzi. Anche il settore degli impianti fotovoltaici vive una fase di incertezza, per l’aumento dei costi di realizzazione.
La situazione più complessa è quella del settore ambientale. L’attività di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti è infatti penalizzata dalla flessione dei prezzi di vendita dell’energia e del biometano, dall’aumento dei costi e dalla riduzione dei contributi sui consumi energetici. Il risultato operativo si è dimezzato, scendendo da 75 a 39 milioni.
Nel complesso, i forti investimenti trovano riscontro in 655 milioni di ammortamenti, mentre gli oneri finanziari sono rimasti stabili a 136 milioni di euro. Il 25 giugno Iren metterà in pagamento cedole per 136 milioni. Gli 83,5 milioni di azioni Iren possedute frutteranno al Comune di Reggio 10,7 milioni di dividendi, 600mila euro in più dell’anno scorso.
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