
Emanuele Aldrovandi (foto di Luigi De Palma)
REGGIO EMILIA – Da domani, giovedì a sabato e sempre alle 21,30, ai Chiostri di San Pietro, nell’ambito di Restate, andrà in scena “Dieci modi per morire felici”, una nuova produzione della Fondazione I Teatri con il contributo di Farmacie Comunali Riunite.
Lo spettacolo-gioco è stato ideato da Emanuele Aldrovandi, drammaturgo, regista e sceneggiatore reggiano. Autore pluripremiato (Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello, Premio Hystrio, Premio Riccione Pier Vittorio Tondelli, Premio Fersen, Premio Scenario, Mario Fratti Award), vanta produzioni con realtà teatrali nazionali importanti (ERT – Emilia Romagna Teatro Nazionale, ATIR Teatro Ringhiera, Teatro dei Filodrammatici di Milano, Teatro Elfo Puccini di Milano, Teatro Stabile di Torino, Napoli Teatro Festival, Teatro Carcano). Autore poliedrico, si dedica sia al teatro di prosa (con qualche fortunato esperimento nel campo del teatro ragazzi), sia alle sceneggiature cinematografiche (ha girato tre cortometraggi, uno dei quali, Bataclan, è vincitore nel 2021 del Nastro d’Argento per il miglior cortometraggio italiano).
Durante lo spettacolo gli spettatori-partecipanti avranno la possibilità di sperimentare una nuova vita. Iniziando il gioco dalla nascita e proseguendolo fino alla morte, i partecipanti avranno modo di prendere decisioni che possono modificare anche drasticamente l’andamento e la direzione delle loro “nuove” vite, avendo come unico obiettivo quello di “morire” felici. “Come fare? Sopravvivere da soli o unirsi agli altri? Scommettere e forse perdere tutto o essere parsimoniosi? Rispettare la legge o abbandonarsi all’illegalità? Affidarsi al destino – impersonato dal resto del pubblico – o al calcolo? Assecondare i propri istinti o lottare contro di essi?”.
“Il mondo è sì un palcoscenico sul quale recitiamo le nostre parti” dice Aldrovandi, “ma è anche un grande gioco in cui sfidiamo il destino, mostriamo le nostre abilità, vinciamo, perdiamo, bariamo. E se potessimo ripartire dal via? Avere un’altra vita per giocare ancora il mondo?”
Tra i collaboratori, un gruppo prezioso: Luca Mammoli è l’unico attore in scena, Jacopo Giacomoni è drammaturgo assieme ad Emanuele, Francesco Fassone è lo scenografo e Costanza Maramotti è la costumista. Le musiche sono di Riccardo Tesorini e le grafiche di Lucia Catellani.