REGGIO EMILIA – Nel 2020 i contribuenti reggiani hanno dichiarato 211 milioni di redditi in più. A Rubiera i redditi medi più elevati della provincia, ma a colpire – come sempre – è la distribuzione dei redditi fra le diverse categorie sociali ed economiche.
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Quasi l’84% della ricchezza delle persone fisiche a Reggio e provincia sta nelle tasche di lavoratori dipendenti e pensionati. Questo dicono le dichiarazioni Irpef presentate l’anno scorso e relative ai redditi 2019. L’affermazione non è nuova, eppure non cessa di provocare stupore e perfino indignazione in chi ritiene che la ricchezza stia altrove. Ma vediamo i numeri.
L’anno scorso i contribuenti reggiano che hanno presentato la dichiarazione sono stati più di 390mila. Hanno dichiarato redditi complessivi per 9,5 miliardi di euro: il 2,3% in più rispetto all’anno precedente. I lavoratori dipendenti hanno avuto redditi per 5,4 miliardi, in crescita del 5,1%; i pensionati invece hanno dichiarato 2,5 miliardi, con un più 3,1%. La somma di queste due voci è pari a 7,9 miliardi, cioè appunto l’83,7% dei redditi dichiarati.
Le altre forme di reddito – lavoro autonomo, attività d’impresa e così via – assommano a 1,6 miliardi di euro, poco più del 16% del totale. Da segnalare anche che un contribuente reggiano su tre ha dichiarato meno di 15mila euro, cioè la soglia al di sotto della quale non si paga l’Irpef. Questi sono i poveri, veri o presunti.
Ma i ricchi dove si concentrano dal punto di vista territoriale? Nella classifica delle dichiarazioni più elevate svetta largamente il comune di Rubiera, con redditi medi dichiarati di 35.162 euro, davanti ad Albinea (27.301) e Castellarano (24.533). La media provinciale si attesta poco sopra i 24.200 euro, con il comune capoluogo che, pur essendo in ottava posizione, è al di sotto della media.
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