SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – Percepivano il reddito di cittadinanza senza, in realtà, averne titolo. Per questo, al termine delle indagini, i carabinieri hanno denunciato quattro persone, tutte di nazionalità rumena.
Tutto è iniziato lo scorso febbraio, quando la direttrice dell’ufficio postale di Calerno si è rivolta ai militari dopo che i quattro si erano presentati presso la filiale da lei diretta, richiedendo di riscuotere il reddito ed esibendo documenti verosimilmente non genuini.
L’attività investigativa avviata dagli uomini dell’Arma ha consentito di dimostrare come i quattro, due coniugi di 51 e 41 anni e i loro figli di 22 e 20 anni, avevano ottenuto quel beneficio esibendo falsi documenti all’Inps di Milano in cui si attestava la loro residenza nel comune meneghino e la loro presenza in Italia da almeno 10 anni. Il tutto, come poi scoperto, era palesemente falso. Anzi: i loro ingressi sul territorio nazionale erano finalizzati solo a ritirare il denaro. Di circa 6mila euro è l’importo complessivo sottratto alla tesoreria dello Stato.
Una volta conclusi gli accertamenti, i militari di Sant’Ilario hanno provveduto a segnalare l’intera vicenda alla Procura reggiana, dinanzi alla quale l’intera famiglia dovrà ora rispondere di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Contestualmente, sono stati allertati gli uffici competenti per l’immediata sospensione del reddito.
“Questi truffatori sono un insulto ai reali percettori del reddito di cittadinanza che, sul territorio reggiano, a gennaio 2021 sono 9.862 – hanno commentato i parlamentari del Movimento 5 Stelle Maria Edera Spadoni, Davide Zanichelli e Maria Laura Mantovani – Per alcune persone questo è scaduto, ma si prospetta in parte un rinnovo. Le famiglie in totale sono 4.129, con una media contributo di 506 euro e 477 euro per la pensione di cittadinanza. Si aggiunge, inoltre, un contributo integrativo sulla stessa pensione di 228 euro. La media totale dei due provvedimenti, quindi, è di 472 euro a testa”.
“Ringraziamo i carabinieri per il prezioso lavoro svolto, che ha portato alla scoperta della vicenda. Vorremmo inoltre ricordare che le somme vanno subito restituite e, tra l’altro, nella legge sul reddito di cittadinanza è prevista appunto l’aggravante come reato specifico per chi lo percepisce illegalmente”, hanno concluso i parlamentari.
Servizio Tg di Michele Angella
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