REGGIO EMILIA – I medici della ‘Skin Cancer Unit’, l’unità specializzata nella cura dei tumori della pelle del reparto di dermatologia dell’Azienda USL-IRCCS di Reggio, hanno partecipato a un importante studio guidato dal Vienna Dermatologic Imaging Research Group sulla possibilità di utilizzare l’intelligenza artificiale nella diagnosi di tali tumori. Un articolo su questo studio è stato poi pubblicato sulla rivista ‘Nature Medicine’.
L’analisi ha utilizzato un approccio originale e innovativo per valutare l’accuratezza delle diagnosi eseguite in tre diverse modalità: da essere umano, da intelligenza artificiale oppure da una combinazione delle due. Centinaia di dermatologi con diversi livelli di esperienza e competenza hanno contribuito allo studio, con il compito di formulare diagnosi sulla base di immagini relative a lesioni cutanee pigmentate, prima senza e poi con il supporto dell’intelligenza artificiale.
I risultati confermano quanto già emerso in studi precedenti: una volta impostato in modo corretto l’algoritmo e “allenata” l’AI, questa garantisce un’accuratezza superiore a quella cui può arrivare la mente umana, anche la più esperta. Le performance migliori però sono state ottenute dal mix delle due intelligenze, quella umana e quella artificiale. I ricercatori hanno potuto valutare anche che, se impostata non correttamente, l’AI ha inciso in modo negativo. “Lo studio aggiunge informazioni importanti sulle possibilità e sui rischi dell’integrazione dell’intelligenza artificiale nella pratica clinica – spiega Caterina Longo, Professore Associato all’Università di Modena e Reggio, Direttore della Scuola di Specialità in Dermatologia e Venereologia e responsabile della Skin Cancer Unit – da un lato conferma l’imprescindibilità del medico nella diagnosi, dall’altro consente di vedere l’intelligenza artificiale come uno strumento utile ad aumentare la precisione dello specialista. A Reggio Emilia e in generale nella pratica clinica, l’utilizzo dell’AI non è ancora possibile – conclude Longo – servono ulteriori approfondimenti per poter realisticamente prevedere un’integrazione proficua nel percorso diagnostico-terapeutico dei pazienti con sospetti tumori cutanei”.
La Skin Cancer Unit del Santa Maria Nuova abbina le più avanzate tecniche di diagnosi dei tumori cutanei ad attività di ricerca di alto livello: nel 2019 gli specialisti dell’Unità hanno firmato 32 pubblicazioni a carattere oncologico su riviste internazionali, di cui ben 11 a prima firma. Ogni anno sono circa 12.000 le visite diagnostiche svolte e 1.000, in media, i tumori trattati in day surgery.













