SANT’ILARIO (Reggio Emilia) – Sono in corso a Roma gli “stati generali della natalità” aperti da Papa Francesco per riflettere sul calo sempre più vertiginoso delle nascite. Calo che coinvolge anche la nostra provincia. Di questo tema si è parlato anche in un incontro a Sant’Ilario con un esperto dell’università di Bologna: Roberto Impicciatore, professore di Demografia.
“In Italia c’è una differenza molto ampia tra la fecondità realizzata, cioè quanti figli si fanno realmente, e la fecondità desiderata, cioè quanti le coppie ne vorrebbero. E’ una differenza più ampia che in altri Paesi, c’è un grande desiderio insoddisfatto”. Secondo l’analisi realizzata da Impicciatore e pubblicata nel libro “Storia demografica d’Italia. Crescita, crisi e sfide”, le giovani coppie italiane desidererebbero più figli ma ci sono molti fattori che frenano questo desiderio, in particolar modo economici. “Un sistema di welfare meno ricco che in altri Paesi, percorsi più difficoltosi, il sistema scolastico, la scarsa conciliazione con il lavoro, le politiche fiscali e i bonus stessi”.
Dall’analisi, presentata in un partecipato incontro al centro Mavarta, emerge come la curva demografica sia destinata a scendere ancora. Aspetti culturali e strutturali si intrecciano: “I genitori puntano molto sulla realizzazione dei figli e questo riduce il numero dei figli stessi”, ha spiegato il professore. Un problema che coinvolge anche il nostro territorio, ma le istituzioni possono ancora intervenire: “C’è un margine di manovra, con l’adozione di specifiche politiche sulla fecondità si può ammorbidire o contrastare questo invecchiamento”.
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