REGGIO EMILIA – “Il disagio c’è, perché manca un dibattito interno. Sono mesi che non viene riunita la direzione per discutere ad esempio dell’esito del referendum; i partiti con uno a capo che decide sono altri, il Pd ha un’altra storia”.
Graziano Delrio non nasconde il disagio che una parte del Partito Democratico, la componente riformista, prova di fronte ad alcune scelte della segretaria nazionale Elly Schlein. Nelle settimane scorse, a Milano, l’ex sindaco di Reggio, ex ministro e oggi senatore è stato uno dei promotori del convegno “crescere”. “Vogliamo portare le nostre idee – ha detto ospite a Decoder – Ad esempio, si parla di redistribuzione delle ricchezze, ma non c’è un un solo provvedimento del Governo che sia di stimolo alla crescita industriale e siamo di fronte a mesi di calo della produzione”.
D’altro canto, però, Delrio non condivide le iniziative unilaterali della Cgil, come lo sciopero del 12 dicembre prossimo proprio contro la finanziaria: “Ho un giudizio negativo di questa finanziaria, ma i sindacati devono restare uniti e unire il fonte dei lavoratori”. Negli studi di Decoder Delrio, che fa parte della Commissione Affari Esteri e Difesa, ha parlato anche degli scenari internazionali e in particolare ha definito ‘una sciagura totale’ il governo Israeliano. “Ero con un professore dell’università di Gerusalemme che lo ha definito un governo fascista e io sono d’accordo con questa definizione. Ci sono delle correnti estremiste che mirano a occupare la Cisgiordania e ad annettere Gaza, un concetto coloniale”.
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