REGGIO EMILIA – Una lettera da mettere a verbale della Commissione parlamentare antimafia. E’ quella inviata da Graziano Delrio, senatore reggiano, alla presidente della Commissione, Chiara Colosimo. La lettera fa riferimento alle affermazioni fatte il 13 febbraio, nel corso dell’audizione del procuratore capo di Bologna Giuseppe Amato, da Pietro Pittalis, deputato di Forza Italia. In quell’occasione Pittalis disse che esistono fotografie che ritraggono Graziano Delrio, nell’aprile 2009 a Cutro, mentre stringe la mano al boss di ‘ndrangheta Nicolino Grande Aracri. Pittalis disse che lui e altri avevano visto quelle foto e lamentò che la magistratura non avesse indagato su quella stretta di mano, sottolineando che per molto meno altri esponenti politici erano finiti in galera.
L’episodio raccontato dal parlamentare di Forza Italia è completamente falso. Basti dire che nell’aprile 2009 Nicolino Grande Aracri era in carcere a Catanzaro. Nella lettera messa a verbale dalla presidente Colosimo, Delrio bolla le parole di Pittalis come “diffamatorie e false” e contrattacca: “Mi permetto di sollevare una questione di onestà e trasparenza chiedendo all’onorevole Pittalis di esibire le foto. Se non esistono, chiedo a Pittalis di dire chi e perché ha ispirato le sue affermazioni”.
L’ex sindaco di Reggio sfida poi il parlamentare di Forza Italia: “Abbia il coraggio di rinunziare alla sua immunità, perché sarebbe opportuno e dignitoso avere un confronto in un aula di tribunale”. Delrio poi sottolinea che comportamenti del genere compromettono l’autorevolezza della Commissione parlamentare antimafia. Per evitare che questo accada, aggiunge, le affermazioni false “dovrebbero essere pubblicamente stigmatizzate”.
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