VILLA MINOZZO (Reggio Emilia) – Sono padre e figlio, abitanti nella piccola frazione di Morsiano e vicini della vittima i due indagati per l’omicidio del 63enne Stefano Daveti. L’aggressione sarebbe avvenuta al culmine dell’ennesimo diverbio. La procura attende l’esito dell’autopsia in programma martedì al Policlinico di Modena.
Si tratta di Emore Chesi di 66 anni e del figlio Cristian Chesi di 47. Sono ora difesi dall’avvocato Domenico Noris Bucchi. Persone normalissime e tranquillissime, assicurano i pochi che abbiamo incontrato in paese. Per loro due, accusati in un primo momento di lesioni gravissime, l’ipotesi di reato provvisoria formulata dalla procura è adesso di omicidio volontario in concorso.
Daveti è morto lunedì sera all’ospedale di Parma, dove è rimasto in Rianimazione per tre giorni. Nella serata di venerdì 21 giugno era stato ritrovato incosciente a terra all’interno della sua abitazione, massacrato a colpi di spranga. A scatenare la violenta aggressione sarebbe stato un duro diverbio con Emore Chesi, che avrebbe portato alla reazione del figlio Cristian.
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