REGGIO EMILIA – Cgil e Uil in presidio davanti alla prefettura contro il decreto sicurezza, già approvato una settimana fa dalla Camera. “Una norma che – hanno spiegato i sindacalisti al prefetto che li ha ricevuti – minaccia i principi fondamentali della nostra democrazia, in particolare perché riduce il diritto di manifestare il proprio dissenso”.
Christian Sesena, segretario provinciale della Cgil: “Questo disegno di legge ha l’obiettivo chiaro di azzerare la libertà e il diritto di manifestare il proprio dissenso e introduce nuovi reati, prevedendo il carcere per chi occupa strade e spazi pubblici o privati, limitando così le iniziative e le mobilitazioni sindacali. Si mette a rischio la capacità stessa del sindacato di difendere i posti di lavoro e di contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Inoltre, prevede misure gravissime come l’incarcerazione di donne in gravidanza o con figli entro un anno di età e introduce il reato di resistenza passiva, rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifico, spesso necessaria di fronte alle condizioni disumane di molte carceri. Si tratta di una norma che ripropone interventi securitari e criminalizzanti nei confronti dei migranti, mentre il Governo sceglie di abolire crimini contro la pubblica amministrazione, spesso indicatori di infiltrazioni mafiose”.
Roberto Rinaldi, coordinatore Uil Reggio Emilia e Modena: “Nessuno vuole mettere in discussione l’esigenza prioritaria di garantire l’incolumità delle persone e il rispetto dei beni pubblici e privati, ma questo decreto limita chiaramente il diritto costituzionale a manifestare. Le lotte per l’affermazione delle tutele sono il sale della democrazia, ogni atto autoritario va a discapito dell’autorevolezza delle Istituzioni, che invece, si fonda sul dialogo e non sulla limitazione delle forme di legittima e determinata manifestazione del proprio pensiero. Il Governo faccia un passo indietro”.
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