REGGIO EMILIA – L’ipotesi Dazi al 25%, che da settimane il neo presidente degli Stati Uniti Donald Trump minaccia di applicare ai prodotti che entrano negli Stati Uniti dall’Europa, potrebbe danneggiare molto seriamente l’export italiano. Infatti, tra i prodotti più esportati dall’Italia negli States c’è ovviamente anche il vino, che genera un volume di affari di circa 470 milioni di euro solo per effetti diretti della domanda, senza considerare che quelli indiretti sull’export globale porterebbero la cifra a un miliardo di euro.
Nei giorni scorsi l’Unione Italiana Vini, tramite il proprio Osservatorio, aveva reso noto che almeno l’80% del prodotto italiano rischia ‘un vero e proprio salto nel buio’, dal momento che è quello che costituisce l’ossatura dell’export italiano verso gli Stati Uniti e che vale 2,9 milioni di ettolitri su un totale di 3,6 milioni.
Tra i vini più esportati nel Paese a stelle e strisce c’è anche il nostro lambrusco. A questo riguardo, abbiamo chiesto un commento al presidente del Consorzio di tutela, Claudio Biondi. “Gli Usa rappresentano un mercato di grande importanza per il mondo del lambrusco – le sue parole – Ogni anno produciamo circa 150 milioni di bottiglie, di cui oltre il 60% è destinato all’export. Il 15-20% di questa fetta va negli Stati Uniti. Quello che mi auguro è che l’Europa possa fare fronte comune davanti a questo pericolo”.
Intanto, per rispondere colpo su colpo alle scelte di Washington, Bruxelles a partire dall’1 aprile prossimo applicherà dazi alle merci statunitensi per un valore totale fino a 26 miliardi euro. L’export italiano, e anche ovviamente quello reggiano, devono peraltro già fare i conti con lo stop imposto dall’inizio della guerra in Ucraina, che ha così privato l’Italia di un altro acquirente molto importante come la Russia.
lambrusco Consorzio di Tutela Unione Europea dazi trump Claudio Biondi