REGGIO EMILIA – Il presidente americano Donald Trump ha ufficializzato i dazi sulle importazioni, per l’Europa saranno al 20%. Gli Usa sono il primo mercato estero di destinazione dei beni prodotti in Emilia Romagna.
Con circa 10,5 miliardi di euro di beni venduti sul mercato statunitense, l’Emilia-Romagna risulta la seconda regione su base nazionale, dopo la Lombardia. Nel 2024 quello a stelle e strisce è diventato il primo mercato di destinazione dell’export di beni da parte delle imprese emiliano-romagnole, scavalcando la Germania, primo partner commerciale ‘storico’ per la regione. Nel mondo economico locale la sfida lanciata dal presidente americano Donald Trump solleva dubbi e preoccupazioni. Trump ha infatti annunciato dazi al 20% per i prodotti europei. “Si tratta di una tariffa fissa su tutte le importazioni che colpisce anche il nostro prodotto – commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano – i dazi sul nostro prodotto passano quindi dal 15% al 35%. Di certo la notizia non ci rende felici, ma il Parmigiano Reggiano è un prodotto premium e l’aumento del prezzo non porta automaticamente a una riduzione dei consumi. Ci rimboccheremo le maniche per sostenere la domanda in quello che è il nostro primo mercato estero e che rappresenta oggi il 22,5% della quota export totale” conclude Bertinelli. L’assessore all’Agricoltura e ai Rapporti con l’Ue, Alessio Mammi, esprime forte preoccupazione. “I dazi imposti da Trump – spiega Mammi – colpiscono senza una ragione oggettiva i prodotti di maggior qualità di Paesi che sono anche alleati a livello politico, economico e commerciale, causando conseguentemente un aumento dell’inflazione e ulteriori problemi per i redditi medi. In una parola – sottolinea Mammi – frenano le economie. E per questo il nostro Governo non può continuare a essere inerte e silenzioso di fronte a questa prospettiva’”.
“I dazi penalizzeranno fortemente le eccellenze agroalimentari reggiane: abbiamo una produzione fortemente improntata sulle produzioni di qualità come Lambrusco e Parmigiano Reggiano. Siamo dinnanzi a una minaccia molto grave per gli imprenditori agricoli e il nostro territorio – afferma Lorenzo Catellani, presidente della CIA di Reggio – il mercato a stelle e strisce è fondamentale anche per il nostro pomodoro e le conserve. Dobbiamo aprire una ulteriore fase diplomatica con gli Stati Uniti per tornare indietro su questi dazi”.
Aggiunge la Presidente di Unindustria Roberta Anceschi: “Il volume dell’export della nostra provincia verso gli Stati Uniti è 1,5 miliardi di euro e rappresenta l’11,7% dell’export provinciale complessivo. L’introduzione di dazi aggiuntivi rischia quindi di compromettere il nostro accesso a uno dei mercati più importanti a livello globale, con impatti che si estendono ben oltre il singolo comparto industriale, compromettendo la stabilità occupazionale e intere filiere produttive”.
Per Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, “la decisione di introdurre dazi al 20% sui prodotti importati dall’Ue avrà pesanti ripercussioni sull’Emilia-Romagna e in particolare sull’agroalimentare, un comparto in cui è forte la presenza cooperativa. Gli Stati Uniti rappresentano un grande mercato per l’Emilia-Romagna: il valore dei prodotti esportati è di 10,5 miliardi di euro. I dazi faranno aumentare l’incertezza economica globale, che si scaricherà sui territori”.
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