REGGIO EMILIA – Saranno mostrati i filmati ripresi dalle telecamere della zona della stazione storica di Reggio nella prossima udienza del processo per l’omicidio del 18enne Mohamed Alì Thabet, ucciso con una coltellata. I giudici della corte d’Assise potranno quindi vedere cos’è accaduto la notte tra il 30 e il 31 maggio dello scorso anno: la lite tra Thabet e l’imputato, il 23enne tunisino Hadi Trabelsi, iniziata in piazzale Europa e poi continuata dietro alle poste di via Eritrea e sulla banchina della stazione, al binario uno, lite finita in tragedia. Nella prima udienza del processo Trabelsi era presente, non ha acconsentito ad essere ripreso. Era accanto all’interprete e al suo avvocato Mattia Fontanesi, che ha nuovamente, come in sede di udienza preliminare, avanzato la richiesta di rito abbreviato. “La corte ha rigettato ma si è riservata in dibattimento, se cade l’aggravante, di accettare lo sconto della pena”. L’avvocato Fontanesi punta in dibattimento a far cadere l’aggravante dei futili motivi chiesta dalla procura.
La lite tra i due, che vivevano di fatto in strada, sarebbe scoppiata per una bicicletta e 20 euro mai restituiti. Trabelsi si trova ora nel carcere di Piacenza: fu arrestato il 14 luglio 2023 dopo un mese e mezzo di latitanza. Rilasciando dichiarazioni spontanee aveva raccontato di essere fuggito in Francia perché non in regola con il permesso di soggiorno. “Soffre molto per l’accaduto. E’ pentito. Ha sempre detto che non voleva uccidere”, continua il legale.
Trabelsi sarà sentito in aula il 10 settembre prossimo, dopo che avranno parlato i testimoni chiamati dalla procura: il luogotenente dei carabinieri Roberto Bentivoglio che per primo eseguì i rilievi, i due agenti della squadra mobile che analizzarono i filmati delle telecamere di videosorveglianza e il consulente tecnico del pubblico ministero, il medico legale Fabrizio Zucchi, che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Mohamed Alì Thabet.
La corte ha anche ammesso la costituzione di parte civile tardiva dei genitori del ragazzo ucciso, dei fratelli, della sorella e delle nonne, lo zio si era già costituito in sede di udienza preliminare.
Il 27 settembre è invece in programma la discussione, poi si andrà a sentenza.
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