REGGIO EMILIA – La fotografia è del 2023. Averla a disposizione, in ambito oncologico, significa essere molto aggiornati. In quell’anno a Reggio Emilia e provincia si sono contati 4790 nuovi casi di tumori maligni. Un numero stabile, uguale a quello del 2019, epoca pre covid. Circoscritto alle neoplasie al polmone, il dato è di 370 nuovi casi. Con un andamento dell’incidenza che è diverso tra maschi e femmine a causa dell’aumento del fumo tra le donne. “Cala il tumore nel polmone negli uomini, è ancora in leggero aumento nelle donne. Occorre quindi fare delle apposite campagne di sensibilizzazione”, spiega Lucia Mangone, responsabile del Registro Tumori di Reggio Emilia.
Nelle donne il tumore della mammella resta quello più frequente, 580 le nuove diagnosi nel 2023. Se viene individuato nella fase iniziale la sopravvivenza è al 100%, cala all’89% al secondo stadio.
Numeri, quelli del Registro Tumori di Reggio che certificano l’importanza di agire precocemente. Al contempo danno l’idea dell’evoluzione che è avvenuta dal punto di vista dei trattamenti. In vent’anni, ad esempio, la pratica invasiva della dissezione ascellare è calata dal 29% all’1%. “Diciamo ogni anno si ammalano 4800 persone, ma sono quasi 24mila le persone vive che hanno avuto una diagnosi in passato. Hanno bisogno di attenzione: qualcuno purtroppo va incontro alla recidiva”, continua Mangone”.
Dati essenziali per una programmazione sanitaria più puntuale ed efficiente dice il direttore generale dell’Ausl Davide Fornaciari: “Significa poter intervenire più tempestivamente sulla programmazione, per decidere dove allocare le risorse”.













