REGGIO EMILIA – Daniele Silvestri ha scelto il simbolo X per il suo nuovo lavoro discografico e per dare il nome al suo tour. X come qualcosa di misterioso, da scoprire, come qualcosa non confinato nei soliti schemi. X anche come numero romano, il decimo disco di inediti della carriera del cantautore. Una carriera iniziata nei primi anni ’90 e che ha avuto come prima tappa importante la partecipazione a San Remo con il brano “L’uomo col megafono”. Silvestri ha portato subito indietro nel tempo il pubblico reggiano della Festa al Campovolo.
Non sono mancati i riferimenti a Reggio, anche durante la canzone “La mia casa”. Il cantautore romano ha dedicato il brano “Le navi” a Emergency e al suo fondatore Gino Strada, invitando tutti a partecipare al festival dell’associazione in città. Tutto il pubblico affezionato ha poi sventolato un foglio rosso a ricordare l’Agenda rossa di Paolo Borsellino durante la canzone dedicata all’impegno portato avanti da Salvatore, il fratello del magistrato, dopo la sua morte.
Durante tutto il concerto, durato 2 ore e mezza circa, si è passati da brani di grande riflessione a ballate scanzonate, che hanno fatto saltare e battere le mani. Come una famiglia la band, che ha fatto salire in alto l’asticella della buona musica. Nel 1966 i Beatles smisero di suonare live anche a causa di un pubblico sconfinato che con le sue grida non permetteva alla band di sentire gli strumenti sul palco. Ecco, il pubblico di Daniele Silvestri è proprio l’opposto: scordatevi le folle oceaniche, scordatevi le grida, nei suoi live ci si porta a casa ogni parola e ogni nota.
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