REGGIO EMILIA – Nei reparti produttivi e negli uffici da qualche giorno la notizia è sulla bocca di tutti. La Dana Incorporated, multinazionale con sede in Ohio, vuole vendere il ramo di attività, denominato Off-Highway, specializzato nei sistemi di trasmissione e movimento destinati ai veicoli pesanti utilizzati in edilizia, agricoltura ma non solo. Si tratta dei componenti prodotti negli stabilimenti che a Reggio occupano 950 persone, tra operai e impiegati. Altri 11mila sono i lavoratori interessati, tra Italia ed Europa, da questa cessione pianificata dal colosso statunitense. Della vendita si occuperanno società di consulenza del calibro di Goldman Sachs e Morgan Stanley, già ingaggiate, come spiegato in una nota ufficiale. L’obiettivo della casa madre è di far cassa per rafforzare il proprio bilancio, ridurre l’indebitamento e tranquillizzare gli azionisti in seguito alla perdita di valore subita negli ultimi mesi a Wall Street dal titolo di Dana, alle prese con la diminuzione della domanda di veicoli elettrici e tradizionali.
In seguito alla cessione, in grado di fruttare qualche miliardo di dollari, Dana punterà a concentrarsi sulle autovetture e sui camion.
L’evoluzione della situazione è tenuta sotto osservazione dalla Fiom-Cgil, che ha inviato un comunicato ad uso interno ai lavoratori interessati. In tempi non sospetti un incontro coi vertici dell’azienda, per discutere del piano industriale, era già stato chiesto dalle tute blu. Si svolgerà in dicembre e a quel punto tratterà anche della messa in vendita della ex Brevini, il cui passaggio in mani straniere risale a sei anni fa, quando, in cambio di 325 milioni di euro, la famiglia Brevini cedette le attività al gigante americano.
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