SANT’ILARIO D’ENZA (Reggio Emilia) – La mega gru che Fagioli, unica in Italia, ha nella sua flotta sta per mettersi al lavoro in Ohio, negli Stati Uniti: ‘E’ un lavoro che ci vedrà coinvolti con una gru cingolata in grado di sollevare tre mila tonnellate, la gru cingolata più grande del mondo. Per noi vale più di dieci milioni di dollari. Saremo coinvolti nell’assemblaggio e nel montaggio di questo impianto che una volta concluso sarà tra i più grandi del mondo in grado di produrre semiconduttori’ spiega Lorenzo Caravita, responsabile settore infrastrutture civili del gruppo.
L’azienda reggiana, che con le sue competenze ingegneristiche è diventata leader mondiale nel campo delle grandi movimentazioni, è sempre più impegnata nel settore delle infrastrutture civili, in grande fermento anche in Italia in particolare grazie agli investimenti che sono stati programmati con i fondi del Pnrr. E sono stati sempre gli ingegneri e i tecnici della sede di Sant’Ilario ad ideare e progettare l’innovativo sistema di sollevamento per ponti e viadotti stradali utilizzato per i lavori di manutenzione del viadotto Po sulla A7 Milano – Genova. Un macchinario capace di spostare parti dell’infrastruttura fino a 1.400 tonnellate di peso. Poi il progetto a cui da alcuni anni si sta lavorando in Danimarca: “Sono attività – continua Caravita – che ci coinvolgono per l’installazione del ponte che unisce due isole danesi. Ci occupiamo della movimentazione, sollevamento, installazione di componenti del ponte che vanno dalle 2 mila alle 12 mila tonnellate. Usiamo mezzi tra cui anche un catamarano di nostra progettazione e di nostra costruzione e fabbricazione”.
Nel 2021, anno ancora condizionato dalla pandemia, i ricavi hanno superato i 193 milioni di euro. Il risultato netto consolidato è stato pari a 642 mila euro. Il 2022 è stato caratterizzato dai rincari energetici, a cui è stato fatto fronte con un aumento dello smart working e dall’aumento dei costi delle materie prime, dell’acciaio in particolare, cresciuto fino al 50%: “L’impatto c’è stato, direttamente per l’aumento dei costi che abbiamo sostenuto e indirettamente perchè alcuni progetti legati a forniture di importanti quantità di acciaio sono stati ritardati. Visto però la diversificazione del nostro business e quanto riusciamo ad essere presenti in diversi mercati siamo riusciti superare questo momento in modo abbastanza agevole” conclude l’ingegner Caravita.
Dall’Ohio alla Danimarca: i progetti della reggiana Fagioli. VIDEO
27 febbraio 2023Negli Stati Uniti il gruppo leader nelle movimentazioni parteciperà alla realizzazione dell’impianto di semiconduttori più grande del mondo. Nel 2022 si è dovuto far fronte all’aumento dei costi dell’acciaio