REGGIO EMILIA – Cisl Emilia Centrale e il sindacato di polizia Siulp hanno organizzato un convegno su un fenomeno molto attuale e purtroppo in crescita: le aggressioni nei confronti degli operatori dei servizi pubblici essenziali.
Tra gli ospiti dell’appuntamento Massimiliano Rossi, il poliziotto che dodici anni fa, nelle cantine di un condominio in via Mantegna si era trovato di fronte un ladro, che era riuscito a sottrargli la pistola, gliela aveva puntata contro e aveva premuto il grilletto.
In un contesto di criminalità si mette in conto il rischio di una aggressione. Ma ci sono anche i casi di aggressioni verso ad esempio gli insegnanti a scuola o gli autisti sugli autobus. O nei confronti del personale sanitario, nei pronto soccorsi ma non solo. Secondo l’Ausl, le denunce sono passate dalle 94 del 2019 alle 349 dello scorso anno.
“Noi abbiamo sostenuto le norme che hanno irrobustito la procedibilità d’ufficio per coloro che si rendono responsabili di aggressioni, in particolare nei confronti di sanitari. Riteniamo che debbano essere implementate”, dice Ignazio Ganga, Segretario Confederale Reggente Cisl Medici.
La stessa direttrice dell’Ausl Cristina Marchesi ha rivelato di avere ricevuto un paio di anni fa minaccie pesanti, nei suoi confronti era stata attivata una sorta di protezione.
Tutti d’accordo i relatori: è una battaglia culturale. “La repressione non basta” ha detto il procuratore capo di Reggio Calogero Paci.
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