REGGIO EMILIA – Un metro e novanta di altezza per quasi 90 kg. Un passato nella pallacanestro, tra serie C e D. Ma nel prossimo autunno disputerà in Grecia i mondiali di Spartan Race, dopo gli ultimi del 2022 ad Abu Dhabi.
Il runner reggiano Federico Canuti si allena 6 giorni alla settimana. Metà per la corsa, metà per la resistenza, passando anche per la palestra di crossfit Black Sails di Calerno. Il ritmo necessario per prepararsi alle gare di Spartan e ora anche di Hyrox. La prima, format americano, una prova dove lo sforzo fisico si unisce alla resistenza in un percorso calibrato su tre distanze in ambienti naturali impegnativi. La seconda, un circuito da 8km intervallati da esercizi fisici. Una tipologia di gara che ha sperimentato dopo l’annullamento, causa alluvione, della tappa di Spartan a Cesenatico. Quindi, la necessità di reinventarsi. Nella sua categoria, tra i 40 e i 44 anni, s’è piazzato settimo su 37.
Nella vita è un imprenditore nel campo della comunicazione e del marketing. “Un lavoro impegnativo – spiega – Ma non per questo sottraggo tempo all’allenamento”. E continua: “Nel passaggio ad Hyrox ho impiegato una settimana per capire gli esercizi, poi mi sono lanciato. E’ un altro tipo di gara, ma non escludo di riprovarci, nella versione pro, per avvicinarmi al podio”. Una all’aperto, la Spartan, l’altra al chiuso: “Sembra di stare in palestra. Respiri l’odore della gomma”. Per questo, scegliere è difficile e incastrare tutto sembra complicato, ma “alla fine – dice con un tono che via via si innalza – il tuo nemico numero uno sei tu stesso”.