VEZZANO (Reggio Emilia) – Nel giardino della casa di Cà di Casino, a Montalto, c’è un melo, oggi alto più di cinque metri. Fu Arturo Sassi a piantarlo, da ragazzo.
Una delle ultime cose che fece qui prima di partire per il fronte. Arturo ha compiuto 100 anni e per l’occasione la sua famiglia, il sindaco di Vezzano e l’attuale proprietario dell’abitazione, hanno organizzato una festa di compleanno in quella che è stata la sua casa dalla nascita, dal 1921 fino al 1939. C’è stata parecchia commozione, e non solo da parte del festeggiato, nel vivere un momento così semplice ma allo stesso tempo così poco scontato.
Già, perché non era detto che Arturo facesse ritorno dalla guerra. Fu uno di quegli italiani che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, privo di guida, si mise in marcia verso casa. Molti non ci arrivarono: vennero presi dai tedeschi e deportati nei campi di lavoro. Lui ce la fece, ma fu durissima. “Eravamo nei dintorni di Lubiana, attuale Slovenia – le parole di Arturo – siamo arrivati fino a Mestre. Era una domenica. Le strade erano presidiate dai tedeschi, che effettuavano dei rastrellamenti, quindi abbiamo dovuto abbandonare la strada e andare per campi. Da Mestre sono venuto a casa a piedi, dopo aver perso tutta la compagnia. Sono rimasto solo, ma piano piano ce l’ho fatta”.
La memoria di quegli anni è nella sua testa, ancora lucidissima, e nei suoi piedi. E avendo vissuto momenti del genere, Arturo sa giustamente gioire delle piccole cose. “Finché c’è l’appetito, si mangia e siamo a posto (ride, ndr)”.
Reggio Emilia Vezzano seconda guerra mondiale 100 anni Arturo Sassi












