REGGIO EMILIA – La solidarietà che crea solidarietà, il regalo che diventa un nuovo regalo. Con questo obiettivo era nata l’iniziativa del “biglietto sospeso” pensata dalla fondazione I Teatri lo scorso anno in pieno lockdown.
Tantissimi spettatori avevano rinunciato a farsi rimborsare l’abbonamento non usufruito e quei biglietti sospesi sono diventati spettacoli pensati per persone che solitamente non frequentano il teatro per mancanza di opportunità. “Il biglietto sospeso è come il caffè sospeso di Napoli, lo si lascia per chi ne ha bisogno”, ha spiegato Paolo Cantù, direttore della Fondazione.
Il primo evento è stato per la comunità tamil e albanese; questa volta alcuni membri della Filef, la Federazione Lavoratori Emigrati e Famiglie, assieme a Mondinsieme e al Centro di servizio per il volontariato, hanno assistito allo spettacolo di danza Political Mother unplugged di Hofesh Shechter, e prima del “su il sipario” hanno visitato il dietro le quinte dell’Ariosto e del teatro Valli. E poi c’è stato il concerto al pianoforte di Alexander Malofeev.
In questo modo si continuerà, scegliendo assieme alle associazioni stesse di riferimento gli spettacoli che meglio si adattano ai desideri dei beneficiari dell’iniziativa. L’idea è di continuare a generare: in questo caso, amore per il teatro. “Spesso ci dimentichiamo che non solo la lingua è linguaggio, ma lo è anche l’arte”, ha detto Ivan Mario Cipressi di Mondinsieme.
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