REGGIO EMILIA – Più soldi in busta paga per i dipendenti con redditi annui fino a 40mila euro lordi l’anno. Scatta il primo luglio la misura che sostituisce il cosiddetto “bonus Renzi”, potenziandolo, portandolo cioè da 80 euro a 100 euro e coinvolgendo una platea più larga di beneficiari. La misura, finanziata dalla legge di Bilancio 2019, interviene con un taglio a quello che in gergo viene definito “cuneo fiscale”.
Nella nostra provincia, su un totale di 241mila lavoratori dipendenti, sono circa 200mila quelli interessati dal nuovo bonus: una quota pari all’83%. In gran parte si tratta di persone in forza nel pubblico e nel privato con un reddito lordo che rientra nella fascia tra gli 8.145 euro e i 28mila euro. A loro spettava il bonus da 80 euro che ora aumenta di 20 euro.
La misura interviene anche sui redditi oltre i 28mila euro, introducendo una detrazione fiscale che andrà gradualmente decrescendo man mano che si arriva a 40mila euro lordi. Per i contribuenti che guadagnano tra 28mila e 35mila euro, il valore che verrà riconosciuto sarà di 80 euro al mese. Secondo una proiezione della Cisl, basata sui dati a disposizione del proprio centro assistenza fiscale, sono 67mila i reggiani che non rientravano nel “bonus Renzi” e che ora, invece, hanno diritto al credito Irpef.
Sempre dal primo luglio entrano in vigore anche altre misure quali il Super ecobonus previsto per le ristrutturazioni, la riduzione del tetto all’uso del contante da 3 a 2mila euro e il bonus vacanze introdotto come incentivo al turismo.
“Nei mesi scorsi avevamo commentato positivamente questa notizia – ha affermato William Ballotta, segretario generale Cisl Emilia Centrale – dato che si tratta di circa 200mila lavoratori reggiani, su un totale di 241mila dipendenti nella provincia del Tricolore. Questo aumento era stato il risultato di oltre un anno di mobilitazione anche sui singoli territori. Oggi continuiamo a rimarcare il fatto che da questa misura, purtroppo, restano ancora una volta fuori gli incapienti, fatto negativo aggravato dall’emergenza Coronavirus. Chiediamo, inoltre, una riforma fiscale più complessiva che porti benefici anche a pensionati”.
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