REGGIO EMILIA – I lavori annunciati per recuperare e riqualificare il parco del Legno, alle porte del centro storico in via Cecati, sono iniziati ieri. L’abbattimento di alcuni alberi è stato segnalato anche dal botanico Ugo Pellini. Per il Comune si tratta di un intervento di “rigenerazione”, figlio di un progetto condiviso con un “laboratorio di cittadinanza” che ha coinvolto dal 2022 non solo i residenti del limitrofo quartiere Gattaglio, ma anche il personale e i genitori degli iscritti delle scuole della zona (media Aosta e nido Rodari. Si tratta dell’area verde dell’ex serra comunale, per chi ha un po’ di memoria in più, negli ultimi tempi spesso rifugio di notte per sbandati e senzatetto. Il progetto è stato elaborato dalle architette Elena Farnè e Francesca Salsi e tra gli obiettivi ha anche quello di attirare gli studenti universitari che frequentano l’ex seminario,
Attualmente è iniziata la fase di abbattimento di piante, prevalentemente conifere, messe a dimora negli anni ‘50 e ‘60 “in fase di decadimento, che presentano in gran parte ramificazioni ormai secche”, spiegano dal Municipio.
L’intervento del Comune
Via Cecati. Nell’area a ridosso di via Cecati, attualmente non recintata che quindi rimane ad accesso libero 24 ore su 24, sarà realizzato un percorso con illuminazione ed elementi per la sosta e la regolazione dei percorsi carrabili.
Tra il cimitero monumentale e Fiori Ribelli. L’area verde recintata sarà gestita con aperture diurne stagionali. Lì verrà realizzato il prolungamento del percorso esterno, un allestimento con attrezzature e arredi per lo studio e la socialità, illuminazione primaria e secondaria e un importante intervento di sostituzione di alcune alberature obsolescenti, la sistemazione del prato e la riconfigurazione delle recinzioni.
Area seminaturale interclusa. Tra il vivaio, le serre e il cimitero, l’area verde seminaturale sarà mantenuta interclusa: gli interventi che vi saranno realizzati riguardano manutenzione del verde e il prolungamento dell’illuminazione primaria.
In particolare si procederà con la sostituzione di 15 piante adulte ammalorate giunte ormai alla fine del ciclo vegetativo che attualmente potrebbero rappresentare un rischio con altrettante nuove piante di diverse specie: quercia, acero campestre, bagolaro, pioppo bianco, tiglio, platano. Inoltre, saranno messi a dimora 60 arbusti con specie miste di corniolo, sanguinello, rosa canina, prugnolo.
L’intervento del botanico Ugo Pellini
Anche in via Cecati la “riqualificazione del verde” inizia con il taglio di quattro alberi storici (un Pino silvestre, un Pino dell’Himalaia e due Cedri atlantica). Messi a dimora oltre sessanta anni fa, al tempo della Serra Comunale che aveva la sede proprio in questa area con Paride Allegri responsabile, in verità non erano in buonissimo stato di salute: un Cedro era già secco e gli altri un po’ sofferenti, ma avrebbero sicuramente continuato a vegetare per ancora altri anni se non ci fosse in ballo “il nuovo verde che avanza”. Meritava certamente un miglior trattamento il Pino silvestre, che rappresenta la vegetazione tipica delle nostre zone al tempo del primo periodo interglaciale (11mila anni fa”); si poteva tentare di metterlo in sicurezza con un riassetto del portamento e portarlo come esempio dell’importanza di questa specie. Per lui e gli altri alberi sempreverdi nessuna possibilità di salvezza. Alcune considerazioni: non sono presenti in zona cartelli esplicativi di quello che si sta facendo e di come diventerà l’area ora definita Parco del legno. Avvisato del lavoro delle motoseghe da cittadini preoccupati ho saputo di ciò che sta avvenendo da alcuni abitanti della zona. In questo casi una corretta segnalazione delle motivazioni e del perché si tagliano alberi mi pare più che doverosa. In questa area vegeta anche un monumentale Frassino maggiore: mi auguro non venga toccato.
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