REGGIO EMILIA – A sud c’è l’Ipercoop Ariosto, a nord il maxi-negozio di articoli sportivi Decathlon, a est viale Morandi e il direzionale che ospita tra le altre cose la sede del Ccfs: siamo nel quadrante dell’Area Nord, tra San Prospero Strinati e Mancasale, ed è qui che Aldi, gruppo tedesco della grande distribuzione presente anche in Italia, voleva realizzare un nuovo polo commerciale.
La proposta, depositata in Comune nell’ambito delle possibilità offerte dal Piano urbanistico generale, prevedeva due fabbricati accorpati: uno alimentare da mille metri quadrati e uno non alimentare da 400 metri quadrati. I piani di Aldi hanno suscitato alcune perplessità. Nel comune capoluogo operano dieci grandi strutture commerciali (Ipercoop Baragalla, Meridiana e Ariosto, Petali, Quinzio, Conad Le Querce, Le Vele e via Luxemburg, Eurospin e Decathlon) che costituiscono il 20% dell’offerta complessiva. Il supermercato Aldi si sarebbe trovato in mezzo tra due di queste strutture, su un asse viario – viale Morandi – già fortemente trafficato.
L’elemento che però ha spinto il Comune a bocciare il progetto è stato un altro. Le aree interessate attualmente non sono edificate, ma sono a ridosso della centrale Enel di via Vanini. Nella fase di elaborazione del Pug si era ritenuto che questa infrastruttura fosse prossima alla dismissione, tanto che l’ambito era stato denominato Ex centrale Enel. In realtà, nei mesi scorsi la società e-distribuzione ha comunicato all’amministrazione la necessità di potenziare la cabina primaria Reggio Nord di via Vanini, per garantire il fabbisogno di energia elettrica alla zona industriale di Mancasale e ha presentato un permesso di costruire che è in fase di rilascio. Questa novità ha fatto venir meno l’esigenza di una riqualificazione del comparto e ha reso inattuabile la proposta di Aldi.
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