REGGIO EMILIA – Fare fronte alle carenze di personale nei pronto soccorso con modalità diverse rispetto all’assunzione di medici ‘a gettone’, da reclutare sul canale privato. Il problema per ora è rinviato, nella nostra provincia si presenterà a partire dalla prossima primavera. Se è vero che il primo agosto è scattato lo stop al reclutamento dei cosiddetti gettonisti, imposto tramite legge alle aziende sanitarie, è anche vero che la stessa normativa ha consentito in questi mesi di siglare contratti, seppur non più prorogabili. E’ ciò che è stato fatto per i pronto soccorso reggiani. La scorsa primavera sono arrivate al capolinea le convenzioni necesserie per assicurare rinforzi di personale ai pronto soccorso di Reggio, Castelnovo Monti, Montecchio e Scandiano. Tramite gare sono state assegnati, a ognuna di queste strutture, appalti della durata di 12 mesi. La scadenza che arriverà per ultima riguarda il “Magati”, dove i professionisti che fanno capo alla cooperativa che si è aggiudicata il servizio resteranno fino al 31 luglio 2026.
Un’ultima chiamata, quella per i gettonisti in forza nelle strutture dell’emergenza urgenza reggiane, che costerà sui 2 milioni e mezzo di euro, come si evince dagli importi inseriti come base d’asta nel bando di gara pubblicato in aprile dall’Ausl. La cifra più alta, 744mila euro per un anno di prestazioni, riguarda il pronto soccorso del Santa Maria Nuova, le altre realtà, ovvero Scandiano, Montecchio e Castelnovo Monti, costeranno invece la metà: ognuna circa 370mila euro iva esclusa. Questo perché avranno a disposizione i gettonisti per 12 ore anziché 24 al giorno.
Cifre importanti cui si deve il giro di vite arrivato dal legislatore. Resta da capire la soluzione da adottare in futuro per assicurare il necessario personale. Al momento la speranza è ancorata al reclutamento di medici attraverso l’indizione di concorsi.
Medici gettonisti Stop dal 1° agosto Sanità reggiana in difficoltà Si cercano soluzioni