REGGIO EMILIA – Tra loro all’inizio degli anni settanta c’era anche Zucchero Fornaciari. Erano i tempi in cui sulle strade di Cavazzoli e Roncocesi si andava in motorino senza casco, si ascoltava una canzone juke box e si aceva una partita al flipper o al calciobalilla (o meglio biliardino) con una moneta da 50 lire. I ragazzi di allora oggi sono uomini e donne che in alcuni casi hanno nipoti, tanti ricordi e ancora molti sogni. Si ritrovano per una sera all’anno e in quel giorno oltre a cenare insieme e rivivere le emozioni di un tempo, raccolgono fondi da destinare in beneficenza. Quest’anno hanno scelto di sostenere il Grade: “Grazie a questi fondi noi siamo in grado di aprire borse di studio, attivare contratti per medici e infermieri, e fare cose più grandi. E’ davanti agli occhi di tutti la realizzazione del Core”, sottolinea il vicepresidente della Fondazione, il dottor Stefano Luminari.
I fantastici 100 di Cavazzoli e Roncocesi sanno di contribuire con la loro solidarietà ad una causa importante: “Le attuali donazioni vengono dedicate all’espansione dei reparto, con sei letti in più, con personale e ristrutturazione per portare a Reggio la tecnologia più moderna che esiste”.
grade Cavazzoli Roncocesi amici










