REGGIO EMILIA – La storia del piccolo Enea, lasciato dalla mamma il giorno di Pasqua nella culla per la vita alla Clinica Mangiagalli di Milano, ha commosso l’Italia ma anche riaperto una riflessione sulla maternità, sulle difficoltà delle donne che spesso la vivono in estrema solitudine.
Decidere di lasciare un figlio nella culla è spesso un gesto lacerante di estrema disperazione. Le culle per la vita sono di iniziativa privata poichè sul fronte della sanità pubblica, è previsto il parto anonimo in ospedale. Sono una 50ina in Italia, riaperte dal 92 sono stati 13 i bambini lasciati. In regione ne esistono attualmente tre a Parma, Bologna e Piacenza ma non a Reggio, nella nostra provincia al momento non esiste.
La mappa nel sito Culleperlavita.it, curato da volontari e dalla psicologa Teresa Ceni Longhi Presidente del Centro di Aiuto alla Vita che a TgReggio confida la sua lunga esperienza a contatto con madri che sono tali anche se poi decidono per i motivi più disparati, di non riuscire ad occuparsi del figlio.
La Presidente fa anche appello a chi volesse aprire nel reggiano una culla per la vita, sono a disposizione professionisti e tecnici preparati, l’iniziativa del costo di circa 6mila euro può essere attuata anche se deve seguire critieri precisi, primo fra tutti la riservatezza.
Eredi moderne dell’antica ruota degli esposti, prevedono che la mamma suoni un campanello che apre una piccola serranda e dopo aver posizionato il bimbo o la bimba, si richiude. Circa 10 secondi e non si riaprirà più neppure se viene suonato di nuovo il campanello. Da quel momento il bimbo viene preso in carico e curato da chi ha deciso di accoglierlo.
Da anni esiste una proposta di Legge che giace in Parlamento su questo delicato ma attuale tema, che chiede il riconoscimento socio-sanitario di queste strutture, standard comuni per operare e la possibilità di equiparare guiridicamente i bimbi lasciati nelle culle a quelli nati da parti anonimi. Gli effetti di questo vuoto legislativo ricadono sulle madri che se identificate, possono essere denunciate per abbandono di minore.
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