REGGIO EMILIA – Sono già una decina le manifestazioni di interesse formalizzate per l’acquisizione del Ctr, il poliambulatorio privato di via Fratelli Cervi che ha ottenuto dal Tribunale di Reggio l’accesso alla procedura di composizione negoziata della crisi e misure di protezione dall’aggressione dei creditori. Si tratta di operatori qualificati della sanità privata, alcuni locali, altri di livello nazionale, in taluni casi già presenti nel nostro territorio con altre strutture. Nonostante la crisi attuale, il Ctr è appetibile: ha ricavi annui per quasi 5 milioni di euro ed è convenzionato con il Servizio sanitario nazionale. Il salvataggio del Ctr passerà attraverso la vendita del poliambulatorio al soggetto che fornisce le migliori garanzie. Con il ricavato dell’operazione sarà poi possibile rimborsare una parte dei 6 milioni di debiti accumulati dal Ctr.
Intanto, le carte del Tribunale di Bologna, dove è pendente un procedimento avviato da Alberto Buffagni, secondo socio del Ctr per numero di quote ed ex direttore amministrativo, forniscono una ricostruzione delle cause della crisi. E’ quella firmata da Anna Spaggiari, nominata dal Tribunale ispettore giudiziale. Secondo le verifiche della professionista reggiana, i bilanci degli ultimi anni apparivano in equilibrio perché la contabilità era stata ampiamente alterata. In realtà, il Ctr ha chiuso tutti gli ultimi bilanci in perdita, con disavanzi compresi fra i 700mila euro del 2020 e il milione e 200mila euro del 2022. Il patrimonio netto è negativo per oltre 3 milioni.
Nella sua relazione, l’ispettore giudiziale analizza le somme versate negli anni dal poliambulatorio agli amministratori. Tra il gennaio 2019 e il settembre 2023 il Ctr ha corrisposto a Roberto Citarella, Maurizio Melli e Giovanni Moccia più di 2,6 milioni di euro. Il dottor Citarella, in particolare, era retribuito con il compenso da amministratore, con tre contratti d’opera professionale (direzione sanitaria, posturologia e ricerca e sviluppo) e attraverso le fatture emesse per consulenze da una sua società. A queste cifre si sommavano rimborsi chilometrici, secondo l’ispettore giudiziale in buona parte non dovuti, che arrivavano anche a superare i 40mila euro all’anno. Mediamente, secondo i calcoli della Spaggiari, tra il 2019 e il 2022 il Ctr ha versato a Roberto Citarella mezzo milione di euro all’anno.
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