REGGIO EMILIA – Scioperano domani per due ore i dipendenti di Meta System, preoccupati per la situazione dell’azienda che ha chiesto l’accesso alla procedura di composizione negoziata della crisi. Lavoratori e sindacati pretendono garanzie sulla ricapitalizzazione e chiedono di incontrare l’amministratore delegato. Un presidio si terrà domani dalle 11.30 alle 13 davanti alla sede principale dell’azienda, in via Galimberti.
Dovevano arrivare entro e non oltre il 15 settembre le risorse necessarie a ricapitalizzare Meta System, l’azienda reggiana specializzata nella produzione di apparecchiature elettroniche per il settore dell’auto passata nel 2015 sotto il controllo dei cinesi di Deren Electronic.
Le somme avrebbero dovuto finanziare due aumenti di capitale con sovrapprezzo, il primo da 51,6 milioni di euro, il secondo – immediatamente successivo – da 122,8 milioni. Doveva arrivare entro domenica 15 settembre la prima tranche di quei soldi e invece non è arrivata. E così i vertici di Meta System, il presidente Qiu Yang e l’amministratore delegato Angel Legarda Martinez de Luco, sono stati costretti a percorrere la strada della composizione negoziata della crisi per proteggere l’azienda dalle iniziative legali dei creditori.
La situazione economica e patrimoniale di Meta System non è tranquillizzante. Dai conti al 30 aprile scorso emerge un disavanzo assai rilevante. Il capitale sociale di 27 milioni è andato interamente perduto a causa dei 72 milioni di perdite accumulate dall’azienda reggiana negli anni scorsi. Anche l’ultimo esercizio si è chiuso con un ulteriore rosso di oltre 13 milioni. I vertici aziendali hanno assicurato ai sindacati che l’occupazione non è a rischio e hanno ribadito l’esistenza di un accordo con un nuovo investitore, pare di capire sempre cinese. Ma sull’identità e sulle cifre in ballo per adesso non ci sono certezze. Importante nella partita sarà il ruolo del commercialista reggiano Bruno Bartoli, nominato esperto dalla Camera di Commercio di Bologna.
Meta System lavora per alcune fra le maggiori case automobilistiche europee, da Bmw a Porsche passando per Maserati, e negli ultimi anni ha sostenuto investimenti tecnologici ingentissimi. Recentemente, a causa della crisi del mercato dell’auto, ha subito una significativa riduzione di alcuni ordinativi.
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