REGGIO EMILIA – Un’importante realtà produttiva rischia di scomparire: è l’allarme lanciato dai segretari di Cgil, Cisl e Uil sul futuro del sito di via Due Canali, a tre mesi di distanza dall’incendio che ha distrutto lo stabilimento Inalca. I sindacati hanno chiesto un incontro al presidente della Regione De Pascale.
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C’è chi va a lavorare a Castelvetro, in provincia di Modena e chi a Pegognaga, nel Manotovano, chi va a Piacenza e chi non lavora più ed è in cassa integrazione: a tre mesi di distanza dall’incendio che ha devastato il polo produttivo di via Due Canali, la situazione dei 400 lavoratori di Inalca, Gescar e Fabbrica del Lavoro è sempre più difficile. Le nubi sul futuro sono dense, al punto da spingere Cgil, Cisl e Uil a lanciare l’allarme: “Siamo ancora senza risposte – dicono i segretari confederali Cristian Sesena, Rosa Maria Papaleo e Roberto Rinaldi -. Dopo le iniziali rassicurazioni offerte alle nostre rappresentanze, è calato un silenzio assordante”.
Dopo l’incendio, l’amministrazione comunale aveva detto esplicitamente che quel sito produttivo all’interno di una zona residenziale doveva essere superato e che l’attività andava trasferita altrove, rendendosi disponibile ad agevolare l’operazione sotto il profilo urbanistico. Inalca si era impegnata con i sindacati a investire sulla realizzazione di un nuovo stabilimento. Ma quell’impegno, dicono i sindacati, è rimasto lettera morta. Cgil, Cisl e Uil ce l’hanno soprattutto con il gruppo Cremonini, accusato di scarsa responsabilità sociale. Ma ne hanno anche per Coop Alleanza, cliente unico dello stabilimento Inalca di Reggio, e con le istituzioni locali, in particolare la Regione.
“La politica può e deve fare di più – dicono i tre segretari -: 400 posti di lavoro a rischio, un’importante realtà che scompare dalla geografia produttiva della provincia, rappresentano una emergenza sociale che non può lasciare indifferenti”.
Per questo i sindacati hanno chiesto un incontro al Presidente della Regione De Pascale, alla presenza del sindaco di Reggio Massari e del Presidente della Provincia Zanni: “Le istituzioni locali – dicono Cgil, Cisl e Uil – devono giocare tutto il loro peso per convincere le imprese interessate a non sfilarsi dai loro impegni verso i lavoratori e verso il nostro territorio”.
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