REGGIO EMILIA – “L’accordo col Pd compete a Conte, a me importano i temi – le parole di Davide Zanichelli, deputato del M5S – Noi abbiamo messo al primo posto la giustizia sociale, il salario minimo, la lotta la precariato. Dopodiché, chi ci vuole stare ci sta”.
Dopo lo strappo del Movimento 5 Stelle al Governo, risulta fortemente compromessa l’alleanza giallorossa. Il futuro del cosiddetto “campo largo” è comunque ancora da scrivere. Le porte non sono ancora state definitivamente chiuse. Un alone surreale avvolge le primarie in corso in Sicilia: “La dimostrazione che noi quando prendiamo un impegno lo portiamo avanti”.
Zanichelli respinge la narrazione che inquadra il Movimento 5 Stelle come responsabile di avere sfiduciato il Governo. “A sfilarsi è stata la Lega con Forza Italia”, dice. E al dem Dario Franceschini, che accusa i pentastellati di essere tornati una forza anti-sistema, risponde così: “Noi non siamo anti-sistema, le cose le vogliamo cambiare. Diamo fastidio a chi le cose le vuole lasciare come sono”.
Anche il movimento fondato da Beppe Grillo è alle prese coi criteri per la scelta dei candidati. I nomi dovranno essere condivisi dagli iscritti. La regola dei due mandati chiama fuori dai giochi Maria Edera Spadoni, Zanichelli invece si prepara a correre per un secondo mandato.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia M5S Davide Zanichelli crisi di governo dimissioni DraghiElezioni anticipate, il Pd reggiano al lavoro sulle candidature. VIDEO