REGGIO EMILIA – Domani al Tar di Parma si svolgerà la nuova udienza sul ricorso presentato dalla Società Play Games, che gestisce la palestra Fit Village di via Mazzacurati, contro la decisione del Comune di rientrare in possesso dell’immobile, essendo scaduto il diritto di superfice nel febbraio del 2022. Stamattina intanto, davanti al comune è andata in scena la protesta di dipendenti e collaboratori.
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Da una parte i 33 addetti di Fit Village, tra dipendenti e collaboratori sportivi, e i cittadini che hanno già pagato l’abbonamento per l’intera stagione, dall’altra l‘amministrazione comunale che non può più prorogare il diritto di superfice alla Società Play Games che nel 1993 realizzò la palestra. La concessione, scaduta nel febbraio del 2022, è stata prorogata per ben due volte, fino allo scorso 30 giugno 2024 e adesso, entro fine anno, il Comune intende rientrare in possesso dell’immobile nel rispetto delle norme europee sulla concorrenza. Sulla vicenda si deve esprimere il Tar di Parma, ma più del contenzioso tra le parti, i lavoratori di Fit Village sono preoccupati per il loro futuro e stamattina lo hanno fatto capire chiaramente in Piazza Prampolini.

Una immagine del presidio scattata dal consigliere comunale Dario De Lucia
“Vogliamo che sia i dipendenti siano protetti e presi in considerazione del Comune. Non sappiamo niente del nostro futuro. Ci sono persone con tre o quattro figli con un unico reddito”, dice il rappresentante dei lavoratori, Spyros Katantzounis. “Chiediamo subito un nuovo bando, con un canale privilegiato per i dipendenti che potranno essere assunti dalla nuova società”, aggiunge Natale Scebba, segretario Slc-Cgil.
Una delegazione di lavoratori è stata poi ricevuta dal vicesindaco Lanfranco De Franco che ha spiegato loro le ragioni dell’Amministrazione e ribadito l’impegno, già assunto dal sindaco Massari, in consiglio lo scorso 16 settembre, di cercare soluzioni per aiutare gli addetti, anche riconvocandoli per valutare eventuali possibilità di ricollocamento, e tutelare i sottoscrittori di abbonamenti. Rispetto alla richiesta di procedere al più presento a un nuovo bando, avanzata dai sindacati, l’amministrazione ha ribadito che la prima necessità è quella di entrare in possesso dell’immobile e poi valutare i lavori di manutenzione da fare, ma non ha chiuso la porta all’ipotesi di non cambiare la destinazione d’uso, senza però assumere impegni precisi in tal senso.
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