Buona parte del territorio italiano è soggetto a dissesto idrogeologico, si tratta dei processi che inducono degradazione del suolo e provocano instabilità dei versanti e distruzione dei fabbricati localmente presenti.
Questi fenomeni sono legati, oltre che alle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del nostro territorio, anche all’andamento delle precipitazioni. I cambiamenti climatici che stiamo affrontando hanno determinato negli ultimi 2 decenni periodi di forte siccità alternati a piogge molto intense e localizzate. È abbastanza ovvio che la situazione descritta ha peggiorato notevolmente il dissesto idrogeologico e le case che hanno subito danni connessi a cedimenti del terreno sono sempre più numerose.
Cosa fare quando noti crepe nei muri e nei pavimenti di casa?
Le crepe nei muri o nelle pavimentazioni di casa, sono un sintomo da non trascurare. Infatti questa tipologia di dissesto può essere legata ad un cedimento differenziale del terreno e delle fondazioni. In parole povere succede che una porzione della struttura si abbassa più di un’altra e questo determina una distorsione che la provoca fessurazioni sulla struttura. Altri sintomi possono essere porte e finestre che non chiudono più correttamente.
Quando si notano questi segnali è consigliabile monitorarli e soprattutto contattare un Tecnico che possa valutare l’entità e la pericolosità del dissesto. Infatti se trascurati i cedimenti possono minare seriamente la stabilità della casa e non è raccomandabile aspettare che la situazione peggiori prima di rivolgersi ad un professionista. Esistono ditte come SYStab che sono specializzate nei consolidamenti dei terreni e delle fondazioni e offrono un servizio di consulenza gratuita. In pratica possono inviare un Geologo o Ingegnere specializzato per eseguire un sopralluogo gratuito. L’esperto potrà poi dirvi se la problematica va affrontata e fornire un preventivo senza impegno per eseguire un intervento di consolidamento e stabilizzazione definitiva della casa.
Che interventi servono per ridare stabilità ad una casa lesionata?
SYSTAB offre soluzioni che hanno come primo obiettivo quello di risolvere il problema con tecnologie innovative a bassa invasività studiate e progettate caso per caso. Le tecniche offerte sono basate su due distinti sistemi:
- Consolidamento del nodo terreno – fondazione con iniezione di resine a lenta espansione e miscele consolidanti a diversi gradi di densità
- Consolidamento delle fondazioni con micropali precaricati in acciaio, infissi a pressione sfruttando il contrasto offerto dalla struttura stessa
Va chiarito che non esiste una tecnologia migliore dell’altra o una tecnica di consolidamento idonea per tutte le situazioni! Il compito dei nostri Tecnici, congiuntamente con l’ingegnere/geologo/geometra della Committenza, è quello di individuare la metodologia che abbia il miglior rapporto costi-benefici per il caso specifico da affrontare.
Vediamo rapidamente alcune delle peculiarità di queste 2 distinte famiglie di intervento:
CONSOLIDAMENTO NODO TERRENO-FONDAZIONE CON INIEZIONE DI RESINE ESPANDENTI
Il sistema basato sull’iniezione di resine a lenta espansione è una delle tecnologie meno invasive presenti sul mercato in quanto consente di consolidare il nodo – terreno fondazione eseguendo perforazioni di 25 mm di diametro, mediante attrezzature manuali che possono essere impiegate agevolmente anche all’interno senza scavi o demolizioni di alcun tipo.
Le iniezioni di resine espandenti consentono di:
- riempire i vuoti e compattare il terreno ove necessario
- riattivare completamente l’impronta fondale dell’edificio
- migliorare le caratteristiche geomeccaniche dei terreni argillosi riducendo i fenomeni di ritiro e rigonfiamento tipici di questi materiali.
Inoltre l’impiego di resine con densità differenti e caratteristiche di espansione differenziata, permettono di adattare questa tecnologia alla maggior parte delle situazioni geotecniche, con risultati nettamente superiori a quelli ottenibili solo qualche anno fa.
CONSOLIDAMENTO CON PALI PRECARICATI SYSTAB
I PALI Precaricati sono micropali in acciaio infissi a pressione con l’impiego di martinetti idraulici solidarizzati alla struttura da consolidare, che di fatto offre il contrasto necessario all’infissione in profondità. Sono quindi micropali eseguiti senza preforo, con indubbi vantaggi operativi rispetto ai metodi tradizionali:
- pali di diametro da 56 a 140 mm installabili senza estrazione di terreno e senza impiego di acqua o fanghi (cantiere asciutto);
- riduzione dei tempi di installazione.
- possibilità di operare dall’interno anche in spazi ristretti ed interrati, riducendo al minimo gli scavi;
- possibilità di controllare la pressione di installazione e collaudare la portata raggiunta da ogni singolo micropalo;
- possibilità di precaricare ogni micropalo con un carico superiore a quello di esercizio, imponendo il cedimento primario evitando assestamenti prolungati nel tempo;
- infine garantire un collegamento efficacie palo-struttura al termine delle opere (nel caso la struttura abbia una fondazione in c.a. si può evitare di realizzare nuovi cordoli).
Entrambe le tecnologie descritte possono essere una valida soluzione, conveniente ed a bassa invasività, ai problemi di cedimento delle fondamenta. La valutazione e la progettazione vanno però sempre fatte con un Tecnico specializzato che possa esaminare sia la struttura che le caratteristiche dei terreni su cui si andrà ad operare.