REGGIO EMILIA – Credem ha chiuso i primi nove mesi del 2021 con un utile netto consolidato di 275,8 milioni di euro, quasi raddoppiato (+98,1%) rispetto allo stesso periodo del 2020. Al risultato ha contribuito l’apporto positivo puramente contabile rappresentato dal badwill di 95,6 milioni generato dall’acquisizione di Caricento.
I ricavi (margine di intermediazione) sono saliti da 884,3 a 965,1 milioni di euro, grazie alla tenuta del margine di interesse (356,7 milioni) alla crescita delle commissioni 428,3 milioni). Alla crescita della redditività ha contribuito il costo del credito, con riprese di valore nette per oltre 1 milione a fronte di 71,6 milioni di euro di rettifiche lo scorso anno mentre i costi operativi si sono ridotti da 597 a 576,5 milioni. Dal punto di vista commerciale i prestiti alla clientela sono cresciuti dell’11,9%, a 31,5 miliardi, di cui nuovi mutui casa per 1,4 miliardi (+15,1%). La raccolta complessiva da clientela è cresciuta del 18,5% a 88,5 miliardi, di cui 34 miliardi di raccolta gestita (+19,9% a/a) e 8,4 miliardi di raccolta assicurativa (+12%). I nuovi clienti acquisiti da gennaio a settembre sono stati 64 mila. Nel complesso il Credem ha assicurato un rote (ritorno sul capitale tangibile) al netto degli effetti dell’acquisizione di Caricento dell’8,9% mentre Il cet1 ratio pro-forma di Credemholding è pari a 14,3%, con oltre 1,5 miliardi di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza.
Credemholding: utile a 214,1 milioni (+96,8% A/A)
Numeri positivi, di riflesso, anche per Credemholding, che nei primi nove mesi dell’anno ha registrato un utile netto consolidato pari a 214,1 milioni di euro, in crescita del 96,8% rispetto a 108,8 milioni di euro a fine settembre 2020.














