REGGIO EMILIA – L’appartamento si trova a Coviolo e fa parte del piano terra della canonica della chiesa, giardino compreso. E’ in grado di ospitare tre o al massimo quattro persone con disabilità che hanno la necessità di sperimentare la propria autonomia, provando ad abitare per alcuni periodi sotto un tetto diverso da quello famigliare. Nel contempo gli stessi spazi possono essere utililzzati anche per attività diurne, da svolgere con gruppi più numerosi.
Il progetto, denominato, “La nostra seconda casa”, amplia le opportunità che la fondazione “Durante e dopo di noi” è in grado di offrire. L’ente è nato nel 2014 proprio per pianificare il ‘dopo’ delle persone fragili, vale a dire il periodo che comincia con la perdita dei genitori. E’ stata l’Unità pastorale Padre Misericordioso a proporre gli spazi della parrocchia, attraverso la firma di un contratto di comodato d’uso gratuito.
Un’esperienza pilota che parte dal territorio e che per questo motivo può fare da modello anche per altri tipi di servizi, come ad esempio i centri diurni, alle prese con le misure anti covid e bisognosi di luoghi più vicini ai propri utenti.
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