REGGIO EMILIA – Se l’intenzione del Governo era trovare un percorso comune nel fronteggiare la questione rientri dalle vacanze, per ora la missione è fallita. E’ caos nella gestione dei controlli per chi torna in Italia dall’estero dopo aver soggiornato, negli ultimi 14 giorni, in Grecia, Spagna, Croazia e Malta. E l’Emilia-Romagna va da sola sul tema “isolamento fiduciario”.
L’assessore regionale alla sanità Raffaele Donini ufficializza che nella nostra regione non c’è l’obbligo della quarantena precauzionale. La norma nazionale impone invece l’isolamento fiduciario aspettando di sapere se si è positivi o negativi. Donini in una nota dichiara che “abbiamo convenuto con il Ministero che, per quanto ci riguarda, i test che verranno fatti all’arrivo dai Paesi citati nell’ordinanza del ministro sono da considerarsi come una ‘indagine epidemiologica’. Per questo, non si prevede l’isolamento fiduciario della persona né per quanto riguarda il periodo di attesa per essere sottoposto a tampone, né per quanto riguarda l’attesa di ricevere l’esito del test”.
Resta naturalmente l’obbligo di autosegnalarsi alle autorità sanitarie del proprio territorio entro 48 ore dal reingresso sul territorio nazionale, prescrizione che rimarrà in vigore fino al 7 settembre. Qui, l’altro caos: in teoria dovrebbe essere possibile fare test rapidi negli aeroporti, visto che l’ordinanza è già attiva; in pratica, ad esempio al Marconi di Bologna, ad ora l’opportunità non c’è e alcuni turisti nelle ultime ore si sono trovati spaesati. Le stesse Ausl stanno cercando di capire come attuare la norma. Quella di Reggio fa sapere che per comunicare il rientro è necessario compilare il modulo scaricabile dal link della Regione (htpp://salute.regione.emilia-romagna.it/rientro-estero) o dalle news della home page del sito www.ausl.re.it. E poi c’è il tema della mancanza di conseguenze per chi non autosegnala il proprio rientro. Chi torna in auto è difficilmente tracciabile. Donini fa nuovamente appello al senso di responsabilità, ma per ora non si parla di multe. In Campania, ad esempio, è già in vigore un’ulteriore ordinanza che prevede mille euro di sanzione a chi trasgredisce agli obblighi imposti a tutela della salute pubblica.
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