REGGIO EMILIA – Ha preso il via il progetto “Sacerdoti in corsia nei reparti covid”. Un progetto che nasce dalla collaborazione tra Ausl e Diocesi per fornire un confroto a pazienti e operatori sanitari. Noi abbiamo intervistato uno dei sei sacerdoti impegnati in questo servizio: don Giordano Goccini, parroco di Novellara che da ieri ha iniziato questo percorso quotidiano all’ospedale di Guastalla.
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“Quando sono entrato ho capito di essere nel posto giusto, dove dovevo essere e questo nonostante la paura, perché sappiamo quanto il covid sia pericoloso”.
Don Giordano Goccini, parroco di Novellara è uno dei 6 sacerdoti della Diocesi che dall’inizio di questa settimana hanno iniziato a frequentare i reparti covid degli ospedali reggiani. Per un conforto ai pazienti, ma anche agli operatori in servizio, in unità così difficili, delicate, in cui la tensione si avverte, quasi si tocca. Un progetto che nasce da un accordo tra l’azienda Usl e la Diocesi.
“L’inizio è stato pesante perché le misure di sicurezza sono molto rigide, però l’approccio con i pazienti e con il personale è stato significativo, ho avuto modo di dialogare con i malati, ci sono quelli in via di guarigione che hanno una gran voglia di parlare e ci sono quelli più critici. Con alcuni abbiamo anche riso, con altri abbiamo pianto insieme”.
I preti nelle corsie covid saranno operative quotidianamente a Reggio, Guastalla e Scandiano ogni giorno fino a fine dicembre, con l’impegno di rinnovare il progetto anche da gennaio in avanti.
Vi portiamo dentro i reparti Covid degli ospedali reggiani. VIDEO & INTERVISTE
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