REGGIO EMILIA – All’inizio della terza settimana dalla riapertura delle scuole il servizio pubblico dei trasporti resta uno dei punti sensibili. Le criticità sono legate all’assembramento, al non rispetto della distanza ma anche a tratte con un forte afflusso e a mezzi in numero limitato. La riorganizzazione dei trasporti al tempo del Covid di settimana in settimana si deve adeguare alle tante direttive e all’entrate scaglionate e non definitive.
Siamo stati in caserma Zucchi a Reggio, snodo della maggiori linee urbane e non, che dalle 12.30 inizia a essere affollata. I bus arrivano continuamente e fanno salire gli studenti da una parte e scendere dall’altra. La capienza deve essere, da direttive, all’80%, ma è difficile se non impossibile capire davvero se questa è sempre rispettata. Una decina gli stewart in campo, assistenti che cercano di controllare che le regole siano rispettate. Stefano Zanella è uno di loro: “Dalle 12 alle 14 si concentra tutta l’utenza possibile, dagli studenti ai lavoratori”.
Alle 13 arriva l’ondata maggiore di studenti. L’assembramento è inevitabile durante l’attesa, i ragazzi spesso si accalcano per salire sul primo mezzo che arriva mentre altri partono praticamente vuoti. “Vengo da Coviolo e ancora trovo i mezzi pieni, c’è troppa gente”, ci racconta uno studente.
Tra 20 giorni è previsto un nuovo tavolo tecnico in regione con le agenzie e le aziende di trasporti per fare il punto sulla situazione. L’assessore regionale alla mobilità, Andrea Corsini, ha annunciato che in vista dell’entrata in vigore dell’orario scolastico definitivo, il servizio sarà riprogrammato e ulteriormente potenziato.
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