REGGIO EMILIA – Sono già più di cento i reggiani che in poche ore, dall’entrata in vigore ieri del provvedimento, hanno scaricato il modulo ad hoc. Viaggiatori che devono rientrare dai quattro Paesi per i quali è previsto l’obbligo dell’autosegnalazione al reingresso in Italia per essere poi sottoposti a tampone. Decine e decine poi le chiamate e le richieste di informazioni ai call center, ai dipartimenti di sanità pubblica, ai medici di medicina generale. Chi deve tornare da Spagna, Croazia, Malta e Grecia deve, entro 48 ore dal rientro, registrarsi sul portale della Regione o dalle news della homepage del sito dell’Ausl di Reggio.
Covid19, il modulo per l’autodichiarazione per chi rientra da Croazia, Grecia, Malta e Spagna
“Cliccando si entra in una maschera, si compila il form con i dati richiesti e noi lo scarichiamo e al rientro programmiamo il tampone”, spiega il direttore generale dell’Ausl di Reggio Cristina Marchesi.
Superlavoro dell’Ausl, visto che l’esigenza del monitoraggio è maturata nell’ultima settimana. Chi rientra e si registra verrà dirottato in poco tempo a uno dei sei punti per i tamponi drive trought della provincia. La macchina è pronta, assicura il direttore generale, tanto che domani, Ferragosto, i punti drive in degli ospedali di Reggio e Guastalla saranno attivi per eventuali esigenze. “Una volta fatta la prenotazione, faremo il tampone in 48 ore. Se si rimarrà con un centinaio di prenotazioni al giorno non avremo problemi a smaltire. Vedremo. L’assenza dell’obbligo di isolamento fiduciario? Non stiamo parlando di malati ma di turisti; adesso facciamo il tampone solo ai sintomatici, quindi questa è comunque una grande operazione di sanità di pubblica e un grande passo avanti”.
Sempre per chi rientra da questi Paesi, si parla della possibilità di essere sottoposti a test rapidi negli aeroporti, possibilità ancora però tutta da rendere concreta. Intanto l’Emilia-Romagna si sta preparando a introdurre test rapidi negli ospedali a partire dal prossimo ottobre: 13 minuti per scovare il virus e circa 10 euro di spesa. Si tratta di una ricerca che coinvolgerà più di 1500 cittadini della nostra Regione con l’obiettivo di scegliere il test, fra i 4 o 5 oggi disponibili, migliore e più affidabile per rilevare il Covid.
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